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ANSAcom - In collaborazione con WeWorld
"A Gaza abbiamo fornito negli ultimi sette mesi un quarto dell'acqua potabile distribuita nella Striscia. Stiamo facendo attività per riuscire a fornire i campi di sfollati di acqua e di kit igienici e di portare dei minimi servizi di pulitura". Lo afferma l'amministratrice delegata di WeWorld, Dina Taddia, a margine dell'evento Flowing futures dove sottolinea che la ong "da oltre 50 anni lavora in emergenza, focalizzandoci su tutti i propri interventi nei due settori dell'acqua e dell'educazione". "Acqua - spiega - perché l'acqua è vita, senza l'acqua non ci può essere salute, senza l'acqua non ci può essere sviluppo, senza l'acqua non ci può essere educazione".
"Con un milione e mezzo di persone che sono sfollate e oltre, l'assenza di servizi per la raccolta di rifiuti o di latrine diventano causa di potenziali epidemia", osserva. L'azione della ong nella Striscia va dalla distribuzione di acqua potabile a uso domestico, alla costruzione di latrine comunitarie e familiari e a servizi di pulizia e gestione rifiuti in scuole e ospedali.
Secondo i dati presentati da WeWorld, a Gaza sono 650 mila gli studenti senza accesso all'educazione da ottobre, l'80% delle 563 strutture scolastiche sono state distrutte o danneggiate.
ANSAcom - In collaborazione con WeWorld
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