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ANSAcom - In collaborazione con Challenge Network
"Anche per le piccole e medie imprese la sfida del Made in Italy non è più solo legata alle imprese artigiane. La digitalizzazione dei sistemi di produzione, che già da un po’ di anni è presente nei sistemi di innovazione, sta cercando di forzare anche questa ultima barriera e arrivare anche dai piccoli, laddove è più difficile arrivare". Ad affermarlo è Paolo Fino, professore dipartimento Scienza applicata e tecnologia Politecnico di Torino, vicepresidente Mics (Made in Italy Circolare e Sostenibile), tra i relatori dell'evento 'Tradizione e Innovazione Made in Italy, i protagonisti si raccontano', che si è tenuto all'Unione industriali di Torino, organizzato dalla community Made in Italy. Per il professor Fino "molte tecnologie digitali hanno abilitato i piccoli a fare lavoro da grandi e hanno aperto nuovi mercati per tantissime piccole imprese". "Oggi siamo di fronte a una nuova sfida, la sfida dell’intelligenza artificiale - spiega -. Una sfida importante che parte delle conoscenze, dalle capacità di essere attività in un mondo che fino a ieri non esisteva. L’intelligenza artificiale è abilitante per tantissime produzioni e anche nell’evoluzione di queste produzioni sarà fondamentale per il futuro". "A livello formativo - prosegue Fino - ci troviamo a capire come affrontare questa sfida, come fornire agli ingegneri e tutte le persone che hanno delle hard skill da mettere a disposizione del mercato come utilizzare questo strumento. E inevitabile affrontare questa sfida a livello di formazione - continua Fino - Il made in Italy credo che ne trarrà grande vantaggio perché l’intelligenza artificiale copre delle branche che sono complementari alla creatività italiana e alla capacità di essere innovativi degli italiani e quindi ci darà degli strumenti in più per essere competitivi". "Dovremo essere capaci di integrare l’intelligenza artificiale in quelli che sono i nostri saperi tradizionali", conclude Paolo Fino.
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