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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo
Nel triennio 2018-2020 quasi un’impresa lombarda su due (il 48,5%) tra quelle con almeno 10 addetti ha introdotto innovazioni tecnologiche, contro una quota pari a meno di un terzo nel 2014 (32,7%). È quanto emerge da un’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, diffusa in occasione del roadshow di Imprese Vincenti a Bergamo. In Lombardia la propensione a investire in R&S è in linea con la media nazionale (circa l’1,5% del PIL), ma distante da Regioni come Piemonte ed Emilia-Romagna (oltre la soglia del 2%) e lontana dal dato tedesco (3,1%). La Lombardia è sicuramente “all’avanguardia”, sostiene il direttore regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo, Gianluigi Venturini, evidenziando che “c’è ancora un gap di investimenti da colmare. Per cui, “bisogna continuare il percorso iniziato con Industria 4.0 e proseguire in particolare con la digitalizzazione”. Secondo Venturini, “un contributo può venire dalle startup innovative, che possono creare rilevanti spillover nel territorio e, in questo, la Lombardia si colloca al primo posto in Italia”. La Regione conta 3.904 startup innovative, pari al 5,1% delle nuove società di capitale lombarde, più della media italiana (3,8%). A livello provinciale al primo posto della classifica nazionale si trova Milano con 2.737 startup innovative. Bergamo in Italia occupa il nono posto con 291 startup, seguita da Brescia con 286.
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