Quest'ultima prevede
principalmente la costruzione a breve termine di un impianto di
produzione commerciale di ammoniaca verde per il settore dei
fertilizzanti destinati al mercato locale.
Sebbene non sia stato fatto alcun annuncio ufficiale, la
decisione di rimuovere il fosfogesso dall'elenco dei rifiuti
pericolosi e di riclassificarlo come prodotto a valore aggiunto
e di esentare il Gruppo Chimico tunisino (Gct), partner
principale nell'attuazione della strategia sull'idrogeno verde,
dall'Iva sugli input di fertilizzanti destinati al mercato
locale, è tra questi passaggi.
La Tunisia sta intraprendendo
l'attuazione di una visione strategica per il 2050 che mira a
rendere il Paese un esportatore netto di idrogeno verde (H2g) e
quindi a far parte della dorsale dell'idrogeno dell'Unione
europea. Secondo questa visione, la Tunisia sarebbe in grado di
esportare circa 6,3 milioni di tonnellate (Mt) di H2 all'anno
entro il 2050 nell'Ue tramite condotte e di fornire al mercato
locale circa 2 Mt, sotto forma di H2G o sottoprodotti come
ammoniaca verde, metanolo verde e carburanti sintetici verdi.
Tra i progetti pianificati c'è l'istituzione del primo
impianto di produzione di ammoniaca verde nella zona meridionale
vicino al governatorato di Gabes. Questa regione, che soffre di
un inquinamento dilagante causato dall'industria dei fosfati
risalente al 1970, sarà una "valle dell'idrogeno H2" dove verrà
creato un ecosistema per la produzione e la domanda di H2G e
sottoprodotti con "un effetto moltiplicatore di opportunità
commerciali e progettuali", si legge nel documento strategico.
Secondo la stessa fonte, la Tunisia sarà supportata dalla Banca
europea per gli investimenti (Bei), dal Fondo europeo per lo
sviluppo sostenibile Plus (Efsd+) e dalla Banca europea per la
ricostruzione e lo sviluppo (Bers) nell'esecuzione di progetti
di strutturazione nei settori delle energie rinnovabili e
dell'idrogeno verde. La prima fase includerà la creazione di un
parco fotovoltaico da 8 megawatt (MW) collegato alla rete
elettrica nazionale, un'unità di desalinizzazione dell'acqua di
mare, un elettrolizzatore e un'unità di sintesi dell'ammoniaca
Haber-Bosch, un processo chimico che consente di fissare l'azoto
in grandi quantità e a basso costo.
Questi progetti saranno allestiti presso l'impianto Gct di Gabes
(zona industriale di Ghannouch).
Il parco fotovoltaico sarà costruito in un sito, situato a
ovest della città di Oudhref, vicino alla fabbrica Gct e alla
rete elettrica Steg in modo da facilitare il trasporto della sua
produzione di elettricità. La strategia tunisina per l'idrogeno
verde è supportata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per
lo sviluppo industriale (Unido) e dall'Agenzia tedesca per la
cooperazione internazionale (Giz) e sarà implementata nel Paese
in collaborazione con il Gct. (ANSAmed).
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