Sfax dista circa 130 km da Lampedusa e dall'inizio del 2023 è stato il principale punto di partenza per migliaia di migranti che puntano all'Europa. Dall'inizio dell'anno, le partenze verso l'isola italiana sono aumentate del 300% , secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Dal primo gennaio al 20 luglio, 901 corpi di migranti sono stati recuperati al largo delle coste della Tunisia, la maggior parte dei quali dall'Africa sub-sahariana, secondo un rapporto ufficiale tunisino. Il Mediterraneo centrale è la rotta migratoria più pericolosa al mondo con oltre 20.000 morti dal 2014, secondo l'Oim. La partenza dei migranti dall'Africa sub-sahariana ha subito un'accelerazione dopo il discorso del 21 febbraio del presidente tunisino Kais Saied che denunciava l'arrivo di "orde di clandestini" che, secondo lui, avevano "cambiato la composizione demografica" del suo Paese. Dopo la morte, il 3 luglio, di un tunisino in una rissa tra migranti e locali, centinaia di africani subsahariani sono stati cacciati da Sfax. E molti hanno deciso di prendere la via del mare. In questo scenario già drammatico, il golpe in Niger rischia ora di peggiorare ulteriormente la crisi: il Paese era considerato dagli europei la chiave per arrestare i flussi prima che giungessero alle coste mediterranee; da cui la forte presenza di tecnici e militari di diversi Paesi Ue. L'inevitabile instabilità che il colpo di stato avvenuto a Niamey ha generato può ora trasformarlo in una nuova terra da cui molti desiderano fuggire, passando magari proprio per la Tunisia.(ANSAmed).
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