Alle operazioni
nel nord partecipa anche l'esercito libanese.
Sul fronte meridionale, Israele ha affermato di aver ucciso
due membri di Hezbollah nella cittadina di Yohmor in un raid
aereo all'indomani dell'uccisione di altre quattro persone in un
attacco contro un presunto quartier generale delle forze d'élite
del Partito di Dio.
Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e
Hezbollah, sono circa 100 le persone uccise in Libano
dall'esercito israeliano, secondo un conteggio dei media di
Beirut.
Sul fronte settentrionale libanese, la cronaca racconta
di un inasprimento di attacchi da parte delle forze di sicurezza
di Damasco contro le reti del contrabbando tra Siria e Libano
lungo la valle dell'Oronte, in particolare tra la valle della
Bekaa, feudo degli Hezbollah, e la piana di Homs ora sotto
controllo dei gruppi armati governativi siriani. L'esercito
libanese, su ordine del presidente Joseph Aoun, sostenuto dagli
Stati Uniti, ha risposto al fuoco proveniente dal lato siriano
dopo che una serie di scontri armati, colpi di artiglieria e
sorvoli di droni siriani avevano fatto innalzare la tensione,
spingendo centinaia di persone a lasciare le proprie case sul
lato libanese.
"Quello che accade alle frontiere orientali e nord-orientali
(del Libano) non può durare e noi non lo tolleriamo", ha detto
Aoun citato dalla presidenza libanese. Il capo di Stato libanese
ha anche istruito il ministro degli Esteri, Joe Rajji, di
incontrare urgentemente il suo omologo siriano a margine della
conferenza internazionale di Bruxelles sulla Siria. "Bisogna
risolvere la questione nel più breve tempo possibile, garantendo
la sovranità dei due Paesi e impedendo che la situazione
degeneri", ha aggiunto Aoun.
L'escalation si è verificata tra la zona libanese di Hermel e
il distretto siriano di Qusayr, lungo quello che per anni è
stato il corridoio privilegiato per far entrare in Libano le
armi iraniane a Hezbollah tramite la Siria. Sul terreno si
registrano almeno sei persone uccise, tra cui un minore sul lato
libanese. Damasco accusa Hezbollah di aver aperto il fuoco verso
i territori siriani. Ma dal Partito di Dio non ci sono conferme.
Una deputata di Hezbollah, Ihab Hamade, ha chiesto
all'esercito libanese di intervenire a difesa dei confini dello
Stato libanese, lì dove da diversi anni clan locali affiliati al
movimento armato sciita gestiscono, con loro partner siriani, la
lucrosa rete del contrabbando di armi e merci. L'agenzia
governativa siriana Sana afferma dal canto suo che due
giornalisti sono stati feriti in Siria da lanci di razzi
provenienti dal Libano e che sono caduti vicino a un
assembramento di reporter accreditati con le forze governative
siriane. (ANSAmed).
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