MADRID - Alla frontiera di Ceuta oltre 300 'porteadores', venditori di merci, dormono ammassati a ridosso del varco del Tarajal, chiuso mercoledì scorso per gli assalti in massa di migranti subsahariani. E non si sposteranno fino al prossimo 16 agosto, quando è prevista la riapertura della frontiera. Si tratta in gran parte, secondo quanto riferisce El Pais, di donne marocchine, con famiglie da sfamare, che dipendono in gran parte dei piccoli commerci con l'enclave spagnola. Ogni giorno, almeno 3.000 persone o 'porteadores' passano la frontiera nella città autonoma di 72mila abitanti, che Rabat rivendica con Melilla all'Onu dal 1961 come parte integrante del suo territorio.
Tarajal è l'unico accesso legale per le mercanzie, perché il Marocco non riconosce l'enclave come territorio spagnolo, per cui non accetta la dogana commerciale.
In genere, passano la frontiera le persone che lavorano a Ceuta e un esercito di 'porteadores', carichi delle merci che riescono a portare in spalla. Il delegato del governo di Ceuta, d'accordo con le autorità marocchine, ha disposto la chiusura della frontiera, per concentrare gli sforzi delle forze di sicurezza sui due versanti e reprimere gli 'assalti' in massa, mossi da un migliaio di migranti nell'ultima settimana.
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