TUNISI - Per lottare contro la siccità e il cambiamento climatico il governo tunisino punta anche sullo sviluppo degli impianti di desalinizzazione. Il direttore generale della Società tunisina per lo sfruttamento e la distribuzione dell'acqua (Sonede), Mosbah Helali, ha rivelato che sono attualmente in costruzione 3 impianti di desalinizzazione dell'acqua di mare a Gabès, Sfax e Sousse che entreranno in funzione alla fine del 2024, e a breve verranno lanciate le gare di appalto per la costruzione di altre 4 stazioni a Tozeur, Kébili, Sidi Bouzid e Ben Guerdane.
Helali ha sottolineato al al quotidiano Echourouk la necessità per la Tunisia di intensificare la rete di impianti di desalinizzazione dell'acqua di mare e aumentare il tasso di mobilitazione dell'acqua piovana attraverso 4 dighe in costruzione e altre due dighe che inizieranno la costruzione nel prossimo futuro, lamentando che nei governatorati meridionali e centrali è stata registrata la perforazione di 16.000 pozzi anarchici, fattore che ha provocato l'esaurimento della falda freatica della regione.
La Tunisia ha introdotto dal 30 marzo scorso un sistema di quote per l'acqua potabile, vietandone l'uso in agricoltura e per altri scopi fino al 30 settembre, razionandola in città durante la notte, a causa della siccità in atto nel Paese. Le piogge della settimana scorsa infatti non hanno migliorato il tasso di riempimento delle dighe che resta intorno al 30%. Il direttore della Sonede ha anche accennato, alla possibilità, se non migliorerà la situazione, di estendere anche ad orari diurni i tagli parziali dell'acqua potabile durante il picco estivo, ricordando che le risorse idriche disponibili non consentono più di pompare l'acqua a ritmo continuo.
L'acqua potabile o per uso civile rappresenta il 20% del consumo generale di acqua, mentre l'attività agricola consuma l'80% delle risorse idriche, motivo per cui è necessario instaurare una cultura di razionalizzazione del consumo idrico, ha detto Helali.
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