PARIGI - Il numero di migranti morti o dispersi durante il tentativo di attraversare il Mediterraneo quest'estate è tre volte superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ha denunciato l'Unicef. "Il Mar Mediterraneo è diventato un cimitero per i bambini", ha dichiarato l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia, che ha registrato tra giugno e agosto 2023 "almeno 990 persone, compresi bambini", che hanno fatto naufragio nel Mediterraneo centrale, "o tre volte di più" rispetto allo stesso periodo del 2022, quando "almeno 334 persone persero la vita".
Oltre 11.600 minori stranieri non accompagnati hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Italia tra gennaio e metà settembre 2023. Si tratta di un aumento del 60% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando circa 7.200 minorenni non accompagnati o separati hanno compiuto la traversata. Sono i dati forniti dall'Unicef, nel corso di una conferenza stampa nella sede della stampa Estera dal portavoce Unicef Italia Andrea Iacomini e dal coordinatore in Italia Nicola Dell'Arciprete, che proprio ieri hanno compiuto una missione a Lampedusa, dove il numero di arrivi ha raggiunto il picco questo mese: 4.800 persone in un solo giorno.
Più di 21.700 minorenni non accompagnati in tutta Italia si trovano attualmente negli hotspot, rispetto ai 17.700 di un anno fa, prima di essere trasferiti in centri di accoglienza, hanno precisato Iacomini e Dell'Arcipretre.
A Lampedusa l'Unicef fornisce una serie di servizi essenziali che riguardano, tra l'altro, la salute mentale e il sostegno psicosociale, l'accesso alle informazioni e l'orientamento a servizi specializzati nell'ambito del progetto europeo Protect. L'Unicef chiede ai governi "di fornire percorsi più sicuri e legali per la richiesta di asilo; di garantire che i bambini non siano trattenuti in strutture chiuse; di rafforzare i sistemi nazionali di protezione dei minorenni per proteggere meglio i bambini che migrano; di coordinare le operazioni di ricerca e soccorso e di garantire lo sbarco in luoghi sicuri". Secondo l'Unicef il dibattito in corso tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell'UE sul Patto europeo sulla migrazione e l'asilo rappresenta "un'opportunità immediata per affermare e sostenere i principi chiave della protezione dei bambini e sviluppare politiche che affrontino le molteplici violazioni dei diritti dei bambini nei Paesi di partenza, di transito e di arrivo".
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