TUNISI - Quasi l'80% dei migranti intervistati da una Ong tunisina sogna l'Italia: è tra i dati emersi dopo uno studio pubblicato oggi e condotto dal Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes) da marzo a maggio di quest'anno. L'inchiesta è stata svolta su 379 migranti di 23 diversi Paesi africani e di vari gradi di istruzione nei governatorati di Tunisi, Sfax e Medenine analizzando cinque temi chiave: percorsi e condizioni di arrivo, condizioni di soggiorno in Tunisia, accesso ai diritti fondamentali, relazioni sociali e con gli altri, interazioni con le istituzioni pubbliche e attori della società civile.
Secondo il campione analizzato, il Sudan è il Paese dal quale proviene il maggior numero di migranti (14,2%) seguito da Guinea Conakry, Mauritania, Etiopia ed Egitto. I migranti irregolari sono il 62,8% degli intervistati, i richiedenti asilo il 25%.
Per lo studio, inoltre, alla base della decisione di lasciare il proprio Paese ci sono la presenza di regimi oppressivi (66%) e il cambiamento climatico (54%). Oltre il 60% dei migranti intervistati è entrato in Tunisia attraverso la frontiera terrestre con l'Algeria e il 23% attraverso la Libia, dato da cui si desume che il principale punto di passaggio per oltre l'83% dei nuovi arrivi è via terra. Una volta giunto ;;in Tunisia, il 45% degli intervistati ha detto di aver proseguito il viaggio a piedi.
Alla domanda sui piani futuri, il 42% ha dichiarato l'intenzione di tornare al Paese di origine, mentre il 79,2% ha espresso il desiderio di recarsi in Italia. Il 52% degli intervistati è attualmente disoccupato, mentre il 75% ha affermato di aver dovuto cambiare alloggio più volte in Tunisia nell'ultimo anno, principalmente per evitare controlli di sicurezza dopo le violenze da parte dei residenti delle regioni in cui si era stabilito. Secondo la stessa inchiesta, più della metà degli intervistati vive in condizioni precarie e poco dignitose (strade, parchi, tende all'aperto). Dopo l'arrivo in Tunisia, il 77% dei migranti dichiara di essere stato vittima di una o più forme di violenza, in primis quella verbale (il 67% una volta), poi quella fisica (il 56,7% almeno una volta).
Oltre il 30% degli intervistati ha provato a raggiungere l'Europa dalla Tunisia almeno una volta nell'ultimo anno. Un terzo delle persone alle prese con questo tentativo ha visto la barca affondare.
Il 53,8% degli intervistati afferma di conoscere altri migranti annegati o scomparsi. Gli intervistati ritengono inoltre che i tunisini non sarebbero favorevoli a una regolarizzazione massiccia della situazione dei migranti a causa - nell'ordine - della manipolazione dell'opinione pubblica e della disinformazione su media e social network, nonché della situazione economica in Tunisia e infine del razzismo.
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