MADRID - "Al ritmo in cui si uccidono i giornalisti a Gaza, presto non resterà più nessuno per informare": è lo striscione dispiegato da Reporter senza Frontiere oggi nella centrale Plaza Mayor di Madrid, per denunciare l'assassinio di oltre 130 giornalisti da parte dell'esercito di Israele, a pochi giorni dall'anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e dell'inizio del conflitto nella Striscia di Gaza.
Nell'azione di protesta, indetta a sorpresa, l'organizzazione ha denunciato "il genocidio di Gaza" ed ha chiesto a Israele di "smettere di assassinare giornalisti con totale impunità", ha riferito la vicepresidente della sezione spagnola di Rsf, Edith Rodriguez Cachera, incaricata di leggere un comunicato. In questo si annuncia la presentazione di una quarta denuncia contro Israele davanti alla Corte Penale internazionale per crimini di guerra, per nuovi casi che dimostrano "la volontà chiara di uccidere" giornalisti sul terreno e che Rsf dice di essere in grado di documentare.
Secondo l'organizzazione, almeno 32 giornalisti dei 130 uccisi nel conflitto sono stati deliberatamente attaccati mentre svolgevano il loro lavoro.
La mobilitazione a Madrid fa parte di una campagna mondiale di sensibilizzazione, promossa da Rsf per informare l'opinione pubblica della gravità della situazione a Gaza, che si svolge con azioni simboliche in dieci Paesi del mondo: oltre alla Spagna, in Germania, Brasile, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Senegal Svizzera, Taiwan e Tunisia.
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