ALGERI - L'Algeria annuncia di avere rimpatriato 80.000 migranti irregolari nei loro Paesi di origine dall'inizio del 2024, nell'ambito di quello che Algeri definisce un "approccio legale, umanitario, operativo e di sviluppo". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno algerino, Ibrahim Merad, intervenendo alla riunione del G7 Interni a Mirabella Eclano (Avellino), secondo quanto pubblicato sui social del dicastero.
"Chi segue il fenomeno oggi noterà che la migrazione è ormai legata a flussi di migranti irregolari, a causa dell'instabilità dei Paesi di origine, del deterioramento della situazione della sicurezza in questi Paesi, a cui si aggiunge la debolezza delle loro strutture di sviluppo", ha detto Merad.
"Ci sono diversi pericoli associati al fenomeno che l'Algeria sta affrontando, in particolare la stretta connessione tra il fenomeno e le forme di terrorismo, la criminalità transfrontaliera, le attività ostili e legalmente criminalizzate", ha aggiunto il ministro dell'Interno di Algeri.
Oltre ad aver rimpatriato 80.000 migranti dall'inizio dell'anno, le autorità del Paese nordafricano annunciano di aver smantellato quello che hanno dichiarato essere "un numero enorme di pericolose reti criminali multinazionali". La cooperazione con l'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim) dell'Onu ha facilitato il ritorno di oltre 6.000 migranti irregolari nei loro Paesi di origine dall'inizio dell'anno, viene precisato.
Inoltre, Algeri ha lanciato un appello per un approccio globale, integrato, coordinato e solidale per fronteggiare l'immigrazione irregolare, che affronti le cause alla radice fornendo sicurezza e stabilità e sostenendo lo sviluppo nei Paesi di origine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA