Con un partenariato paritario si rafforzano comunità, prosperità, opportunità di lavoro, e in ultima analisi la pace.
Questi sono
i grandi obiettivi della cooperazione allo sviluppo italiana":
lo ha detto alla Borsa mediterranea del turismo archeologico, in
apertura del panel sul 'Patrimonio culturale nel Mediterraneo
come fattore di sviluppo', il direttore dell'Aics (Agenzia
italiana per la cooperazione allo sviluppo), Marco Riccardo
Rusconi.
Rusconi ha quindi sottolineato che l'azione dell'Aics nel
sostenere la cultura e le comunità "è diretta soprattutto alle
persone. La persona è la P più importante tra tutte quelle degli
obiettivi dell'agenda 2030". E ha ricordato le straordinarie
dimensioni dell'impegno dell'Aics: 120 progetti, con uno
stanziamento di 100 milioni di euro. Tali investimenti si sono
concentrati, principalmente, su quattro ambiti di intervento:
protezione del patrimonio culturale, sviluppo delle industrie
culturali e creative, promozione del turismo sostenibile e
sensibilizzazione alla cultura.
Nell'incontro nella sede dell'ex tabacchificio di Paestum,
'Next', sono state raccontate nel esperienze in sei paesi -
Tunisia, Giordania, Iraq, Marocco, Libano, Siria - del
Mediterraneo, dove l'intervento italiano è stato cruciale per
sviluppare, preservare e valorizzare siti, centri storici,
monumenti. Dai progetti vitali di conservazione e tutela attuati
in luoghi celeberrimi come Petra e il Museo archeologico di
Baghdad, fino a siti meno noti come i marocchini Challah,
Volubilis, Lixus o la chiesa della Sainte Croix recuperata nella
medina di Tunisi. E ancora, si è parlato dei drammatici rischi
per i siti Unesco libanesi, attorno ai quali si combatte, dove
l'Italia resta comunque impegnata.
I relatori hanno fornito dettagliate descrizioni della
cooperazione italiana a loro sostegno: Mounir Fantar, direttore
della Cooperazione, della Programmazione, delle Pubblicazioni e
della Formazione presso l'Istituto Nazionale del Patrimonio in
Tunisia; Narjes Riahi, direttrice dello Sviluppo Urbano,
dell'Edilizia e della Riabilitazione presso la Municipalità di
Tunisi; Mustapha Jlok, Direttore generale del Patrimonio
Culturale presso il Ministero della Cultura del Marocco; Georges
Cherabie, esperto del Patrimonio Culturale - AICS Libano; Houmam
Saad, Vice direttore generale delle Antichità Ministero della
Cultura della Siria; Luma Yas Jassim, direttrice generale del
Museo di Baghdad; Emad Hijazeen, Direttore Generale - Jordan
Applied University
College of Hospitality and Tourism Education; Fares Braizat,
Capo dell'autorità regionale per lo sviluppo di Petra.
"L'approccio della cooperazione attraverso l'Aics è quello
di incrementare lo scambio tra istituzioni culturali locali e
italiane. Bisogna essere fieri degli strumenti adottati nei
paesi dove interveniamo, perché lo facciamo in sintonia con i
nostri partner, ascoltando le loro esigenze, rispettando
identità e culture locali", ha concluso Emilio Cabasino, esperto
patrimonio culturale di Aics. (ANSAmed).
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