"Sulla terra leggeri", una produzione Limen, Avventurosa, Dugong Films con Rai Cinema e il sostegno del MiC, è un film sulla perdita e sul tentativo, a volte disperato, di ritrovare ciò che si è perduto: la memoria, un amore, ma anche un'epoca del passato.
Gian, un professore di etnomusicologia 65enne,
lotta con l'oscurità causata da un'improvvisa amnesia.
Perseguitato da frammenti di passato, che emergono nella sua
mente con l'apparenza sgranata di remote immagini d'archivio,
riceve dalla figlia Miriam, trattata come un'estranea, un diario
da lui scritto a vent'anni.
Gian si rende conto che ruota tutto
intorno a Leila, la donna franco-tunisina con cui ha scoperto
l'amore nello spazio di una notte su una spiaggia italiana
legandosi a lei con una promessa di futuro, mille volte attesa,
mille volte disattesa. Chi è questa donna che ha avuto una tale
importanza nella sua vita? Dov'è adesso? Come è possibile che
l'abbia dimenticata? L'indagine risveglia la sua memoria, lo fa
tornare alla scena primaria del film, quella di un lutto
celebrato tra note orientali di tè profumati e dolci a forma di
fiori. Attraverso i suoi Sé passati e grazie al profondo amore
per la donna, Gian ha la forza di riscoprirsi padre e di
accettarsi vedovo, affrontando la prova più difficile: accettare
di aver perso qualcuno e imparare a ritrovarlo.
"La ricerca del protagonista è una lotta con i ricordi per
cercare di salvare dall'oblio l'esercito dei chi siamo e dei chi
siamo stati. Non si tratta di ricostruire il passato ma di
scoprirlo, sforzandosi di essere all'altezza della prova più
difficile: perdere qualcuno e imparare a ritrovarlo", ha
dichiarato Fgaier all'ANSA.
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