TUNISI - La creazione di mercati contadini in Tunisia è uno strumento alternativo per promuovere un sistema alimentare più equo e sostenibile e l'esperienza italiana in questo campo può essere in qualche modo replicata in Tunisia. Lo ha detto Carmelo Troccoli, segretario generale della World Farmers Market Coalition (Wfmc), un'associazione di agricoltori creata poco dopo la crisi del covid per promuovere e sostenere i mercati contadini in tutto il mondo. L'associazione, la cui presenza sta crescendo con più di 40 rappresentanti a livello internazionale, è pronta a contribuire alla creazione di un sistema di mercati contadini in Tunisia, ha affermato Troccoli, intervenendo alla conferenza sul "Ruolo dei mercati contadini nel garantire un sistema alimentare locale" tenutasi a Chbedda Ben Arous, nella periferia sud di Tunisi.
"Ciò richiederà l'intervento di un intermediario incaricato di coordinare e contattare gli agricoltori, identificare e mettere in rete i piccoli agricoltori e redigere regole o specifiche per questi mercati e gli spazi che occuperanno", ha spiegato Troccoli. "Esistono tutti i fattori in Tunisia per creare questa rete di mercati, che incoraggerà un legame diretto tra produttori e consumatori, promuoverà un sistema di consumo più sano attraverso la vendita di prodotti freschi e aiuterà gli agricoltori a migliorare i loro redditi senza abbandonare le loro aziende agricole e raccolti in campagna", ha aggiunto.
Troccoli ha raccontato l'esperienza italiana di vendita di prodotti agricoli e locali attraverso una fitta rete di mercati contadini. "Abbiamo dato vita a 1.200 mercati contadini organizzati da Coldiretti/Campagna Amica a partire dal 2008. Ad oggi producono un fatturato aggregato di circa 4 miliardi di euro. Coinvolgono oltre 15 mila aziende e durante la pandemia abbiamo aperto 43 nuovi mercati", ha detto. L'obiettivo "non è quello di creare un sistema alimentare parallelo, ma piuttosto rendere l'attuale sistema alimentare più equo e sostenibile e dare ai piccoli agricoltori la possibilità di vendere i propri prodotti a prezzi equi senza l'intervento di intermediari".
La conferenza è stata organizzata nell'ambito della prima edizione del Festival "Mangiamo tunisino", dedicato alla sovranità alimentare, ai semi contadini e alle tradizioni culinarie tunisine e che si è svolto presso il Centro di formazione delle donne rurali di Chbedda, con il sostegno dell'Alliance for Food Sovereignty in Africa (Afsa), nell'ambito dell'iniziativa "We eat Africa", con esposizione e vendita di prodotti locali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA