"C'erano 15 imprese italiane", ha riferito all'ANSA il responsabile dei rapporti italo-libici del governo insediato nell'est della Libia, Abdelgadier Ramdan. "Queste imprese hanno chiesto di far ritornare le aziende italiane, riprendere i voli da e per Bengasi e agevolare il rilascio dei visti: insomma di tornare al livello di presenza imprenditoriale che c'era una volta", ha aggiunto Abdelgadier riferendosi al periodo precedente la rivoluzione del 2011 che defenestrò il colonnello Gheddafi aprendo un periodo stallo politico-istituzionale che si protrae tuttora e di conflitti armati terminati nel giugno 2020.
"È venuto anche l'ambasciatore Gianluca Alberini, che ha incontrato gli imprenditori italiani", ha detto ancora il responsabile riferendo inoltre che la delegazioni italiana ha visitato "Emaar Libya, che ha molti progetti". Si tratta di una holding libica impegnata in vari settori, tra cui investimenti, industria, agricoltura e sviluppo delle infrastrutture, emerge dal suo sito.
"Libya Build Benghazi 2024", svoltasi dal 4 al 7 novembre, "ha testimoniato la crescita della regione, riunendo leader del settore, innovatori e professionisti per presentare prodotti all'avanguardia, condividere approfondimenti e favorire connessioni commerciali essenziali", informa il sito della fiera. (ANSAmed).
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