TUNISI - Promuovere lo sviluppo locale al fine di sostenere le attività produttive, i servizi, l'occupazione, l'imprenditorialità, la creatività e l'innovazione, favorendo la formalizzazione e lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese attraverso la valorizzazione delle risorse genetiche e naturali e del know-how locale. Questi gli obiettivi del progetto "Azioni preliminari per la costituzione dei bioterritori tunisini", finanziato dalla Cooperazione Italiana per 1 milione di euro per una durata di 24 mesi che ha raggiunto circa mille persone tra imprenditori del settore biologico, dipendenti pubblici delle istituzioni pubbliche competenti, attori di settori complementari e organizzazioni della società civile, i cui lavori di chiusura si sono svolti a Tunisi durante un'affollata conferenza stampa.
Il progetto mira in particolare a istituire cinque zone pilota specializzate nella produzione e nei servizi secondo i principi dell'agricoltura biologica, attraverso un'analisi di prefattibilità e la definizione dei meccanismi necessari per la loro attivazione. I cinque bioterritori pilota sono stati istituiti nei seguenti siti: Haouaria, nel Governatorato di Nabeul; Sejnane, nel Governatorato di Biserta; Kesra, nel Governatorato di Siliana; Majel Bel Abbes, nel Governatorato di Kasserine e Hazoua, nel Governatorato di Tozeur. L'iniziativa, finanziata dalla Cooperazione Italiana, è stata realizzata dal Centro Internazionale Studi Agronomici Mediterranei Avanzati di Bari - Ciheam Bari, in collaborazione con la Direzione generale dell'Agricoltura Biologica - Dgab, del Ministero dell'Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca Marittima - Marhpm.
Durante il suo discorso di apertura, il segretario di Stato presso il ministero dell'Agricoltura, delle Risorse Idriche e della Pesca, Hamadi Habaieb, ha sottolineato l'importanza dell'agricoltura biologica come sistema agricolo sostenibile e competitivo, capace di elevare la posizione della Tunisia sulla scena mondiale nella produzione biologica e l'aumento delle esportazioni di prodotti biologici tunisini di alta qualità. Lo sviluppo dei bioterritori tunisini può stimolare la crescita sociale ed economica locale, proteggere l'ambiente, preservare la biodiversità e rafforzare l'economia locale, regionale e nazionale, migliorando al tempo stesso le condizioni di vita delle comunità, offrendo ai giovani interessanti opportunità di lavoro, ha affermato Habaieb, mentre l'ambasciatore d'Italia a Tunisi, Alessandro Prunas, ha sottolineato l'importanza di sostenere la creazione di bioterritori tunisini, che rientra in un approccio volto a promuovere un modello di sviluppo rurale integrato ed equo. Questa iniziativa promuove la collaborazione tra produttori, istituzioni e comunità locali, con l'obiettivo di migliorare la qualità dei prodotti e la loro competitività sui mercati locali e internazionali, ha evidenziato.
Da parte sua, la direttrice ad interim dell'Aics Tunisi, Annamaria Meligrana, ha ricordato che questo progetto è emblematico per diversi motivi, in particolare per quanto riguarda il sostegno e la promozione dell'imprenditorialità sostenibile e creativa. La Cooperazione Italiana resta impegnata a sostenere gli operatori del bioterritorio e i piani da attuare. Si tratta di un sistema di supporto tecnico e finanziario che consentirà alle aree pilota di svilupparsi ulteriormente sul modello dell'esperienza dei biodistretti italiani.
Questo progetto ha permesso di sviluppare le 5 zone pilota, individuate a partire dal 2014 grazie ad uno studio preliminare finanziato dal bilancio del ministero tunisino dell'Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca. Inoltre, sono stati individuati fattori chiave per lo sviluppo del tessuto rurale e la creazione di opportunità di lavoro per i giovani e le donne nelle aree rurali, in particolare all'interno di strutture professionali come le società cooperative Smsa e Gda. Questa iniziativa vuole diventare un esempio concreto per la creazione di altri bioterritori.
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