L'importante investimento consentirà al 'Mubadala Arabian Centre for Climate and Environmental Sciences', con sede presso la New York University di Abu Dhabi, di svolgere due anni di lavoro su un progetto marino incentrato sulla garanzia che i coralli possano continuare a prosperare in acque difficili.
La sovvenzione è stata concessa da Dalio Philanthropies, un'organizzazione di beneficenza con un interesse di lunga data per la protezione degli oceani del mondo, scrive il quotidiano emiratino The National.
Il progetto biennale, guidato da John Burt, professore associato di biologia della University, esplorerà l'incrocio di coralli resistenti al calore nel Golfo Arabico per produrne altri in grado di resistere meglio ai cambiamenti climatici.
I coralli sono una parte fondamentale dell'ecosistema naturale, in quanto proteggono le coste e forniscono l'habitat per la vita marina. Con il riscaldamento delle acque e i cambiamenti nella chimica degli oceani dovuti all'aumento dei livelli di anidride carbonica, i coralli di tutto il mondo subiscono sbiancamenti e perdite sempre più frequenti. Tuttavia, i coralli del Golfo Arabico hanno dimostrato di essere in grado di sopravvivere a temperature significativamente più elevate.
Nei primi esperimenti, il team del dottor Burt ha scoperto che l'incrocio tra coralli degli Emirati Arabi e quelli dell'Oceano Indiano può portare a una tolleranza al calore superiore dell'84% nella prole ibrida.
"Ci si presenta un'opportunità straordinaria per contribuire a proteggere la natura, il nostro più grande alleato, in tutta la sua diversità, al fine di combattere le sfide del cambiamento climatico. Preservare la ricchezza della biodiversità degli oceani è un investimento nel futuro del nostro pianeta e di tutta la vita che da esso dipende", ha detto il professor Burt.
(ANSAmed).
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