ROMA - "Non è una buona idea dire al nemico cosa faremo" per rispondere agli attacchi contro Israele, "ma finché non troveremo un modo di fermare l'Iran il rischio di escalation continuerà ad esistere". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano Alon Bar a Skytg24.
"Israele è stato attaccato da centinaia di missili balistici, da crociera, droni. Con successo abbiamo bloccato l'attacco. Ma questo fa parte di uno sforzo continuo di Teheran di provocare una escalation, ci sono attacchi contro il nostro Paese dal Libano, dallo Yemen, dall'Iraq, dalla Siria. Finché non troveremo un modo per fermare l'Iran, il rischio di escalation continua a esistere", ha detto l'ambasciatore.
"Ci sono minacce contro le ambasciate israeliane nel mondo, anche in Italia. E abbiamo indizi sul coinvolgimento dell'Iran", ha aggiunto Bar, secondo cui Israele "condivide le informazioni" con le varie polizie locali. "Siamo preoccupati per i diplomatici e per i cittadini israeliani. E siamo grati alla polizia italiana che fa tutto il possibile per garantire la sicurezza degli israeliani", ha concluso. Nei giorni scorsi l'ambasciata israeliana a Roma era stata chiusa per motivi di sicurezza.
Quanto alle operazioni nella Striscia di Gaza, "l'obiettivo della risposta israeliana all'attaco del 7 ottobre non è uccidere la popolazione civile a Gaza, bensì colpire le capacità militari di Hamas per avere il rilascio degli ostaggi. Ma questo obiettivo non è stato raggiunto né dagli sforzi militari, né da quelli diplomatici. Quello che vogliamo è un cessate il fuoco, domani. Ma questo deve includere il rilascio degli ostaggi e rimuovere la minaccia di Hamas verso i cittadini israeliani", ha dichiarato l'ambasciatore. "Il numero di vittime civili a Gaza è relazionato alle azioni di Hamas, che usa infrastrutture e strutture dell'Onu per attaccare Israele. Ogni vittima innocente, soprattutto i bambini, è una tragedia. Ma penso che i numeri sulle vittime che rende noti Hamas non siano accurati", ha aggiunto.
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