con oltre 22.300 arrivi da inizio anno al 15 agosto scorso, il 126% in piò che nello stesso periodo del 2023 "Siamo a un punto di collasso", ha ripetuto in un'intervista oggi a Tve il governatore dell'arcipelago, Fernando Clavijo, che stima sia in arrivo un'ondata di oltre 70.000 migranti "nelle prossime settimane, quando miglioreranno le condizioni di navigazione", proveniente soprattutto dalla Mauritania.
Per affrontare l'emergenza, Clavijo si è riunito venerdì a La Palma con il premier Pedro Sanchez, che visiterà da domani a giovedì Mauritania, Gambia e Senegal, Paesi di origine e transito dei flussi migratori, per tentare di contenere il fenomeno. Sanchez era stato già a febbraio la Mauritania, con la presidente della Commissio e Europea, Ursula Von der Leyen, per rafforzare la cooperazione con il Paese africano e frenare gli arrivi via mare. In quell'occasione furono annunciati investimenti per 300 milioni di euro dalla Spagna in Mauritania nei prossimi anni.
L'esecutivo ha inoltre anticipato venerdì uno stanziamento di almeno 50 milioni di euro nell'arcipelago per fronteggiare l'emergenza. "Al margine della compensazione economica, la realtà è che dobbiamo modificare la legge degli Stranieri, perché questo non è un problema delle Canarie, ma della Spagna e dell'Europa", ha insistito oggi Clavijo, nel segnalare la necessità di meccanismo per la riallocazione obbligatoria dei migranti - soprattutto dei minori non accompagnati, stimati in 5.200 persone - fra le varie regioni spagnole. Il presidente del governo dell'arcipelago ha spiegato che mantiene contatti con il Partito Popolare per "avvicinare le posizioni", dopo la bocciatura della modifica della legge per gli Stranieri, lo scorso 23 luglio in Parlamento, con i voti contrari del Pp, di Vox e dei 7 deputati di Junts per Catalunya. E in vista della Conferenza dei presidenti delle regioni iberiche, convocata dall'esecutivo centrale per settembre. (ANSAmed).
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