Il lancio del programma che garantirà cure veterinarie in aree archeologiche egiziane è avvenuto sull'altopiano di Giza, quello a est del Cairo dove si trovano le tre iconiche piramidi dei faraoni. A testimonianza del rilievo dell'iniziativa, come informa un comunicato governativo all'inaugurazione hanno partecipato il ministro del Turismo e delle Antichità, Sherif Fathy, e quello dell'Agricoltura e della Bonifica del Territorio, Alaa Farouk.
In concreto è stato annunciato che "cliniche veterinarie mobili" offriranno servizi gratuiti, tra cui vaccinazioni, controlli e monitoraggio della salute. Sull'altopiano di Giza sarà istituita un'unità veterinaria permanente, dotata di personale qualificato e risorse mediche. Il ministro Fathy ha sottolineato l'importanza del programma per il benessere animale e ha promesso un rapido sviluppo in tutti i siti archeologici.
Dal canto suo Farouk ha evidenziato l'ampia portata del programma, che si estenderà anche alle comunità rurali, e ha sottolineato il ruolo cruciale della vaccinazione e dell'immunizzazione. L'iniziativa coinvolge importanti istituzioni veterinarie del paese e prevede l'istituzione di un centro di formazione per educare i proprietari di animali sulle migliori pratiche di cura.
Il ministro del Turismo si è impegnato a incontrare regolarmente i proprietari per garantire un miglioramento continuo del programma. L'iniziativa punta anche a promuovere un turismo responsabile L'Egitto, per tradizione storica e inclinazione diffusa in Paesi musulmani come ad esempio la Turchia di considerare il piccolo felino un animale puro, ha un ottimo rapporto coi gatti: dopo essere stati venerati dagli antichi egizi, ancora oggi i mici trovano spesso acqua e croccantini lasciati da amanti di questi animali lungo le strade cittadine.
Meno amichevole è invece l'approccio con i cani, soprattutto i randagi. Nonostante le campagne di sterilizzazione, il loro numero rimane elevato, così come quello dei gatti, e questo porta a episodi di uccisioni e avvelenamento di massa, sporadicamente denunciati da media e ong.
Circa i cammelli, spesso utilizzati per arricchire l'esotismo delle visite ai siti archeologici - ma anche per cavalli e muli - animalisti e talvolta pure turisti denunciano maltrattamenti gratuiti che il programma nazionale appena varato sembra voglia contrastare. (ANSAmed).
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