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Rientrano in Marocco 60 migranti, erano detenuti in Algeria

Accusati di 'tratta di esseri umani', ancora in carcere in 480

RABAT, 02 gennaio 2025, 14:38

Redazione ANSA

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Sessanta giovani migranti sono rientrati in Marocco, dopo il loro rilascio dalle prigioni e dai centri di detenzione algerini, secondo quanto riportano i media locali. Il trasferimento, riferiscono vari quotidiani, è avvenuto al valico di frontiera di Zouj Beghal, noto anche come "Colonnello Lotfi" sul lato algerino.

Secondo l'Associazione marocchina per l'aiuto ai migranti in situazioni difficili (Amsv) di Oujda, che monitora i casi di cittadini marocchini scomparsi e detenuti lungo le rotte migratorie in Tunisia, Libia e Algeria, l'operazione è stata condotta in due fasi: alcuni detenuti avevano scontato più di tre anni in prigione, oltre a un anno di detenzione amministrativa. L'associazione attualmente gestisce oltre 480 casi di marocchini detenuti in Algeria. Inoltre, sei corpi rimangono negli obitori algerini, tra cui due giovani donne della regione orientale del Marocco, in attesa di procedure giudiziarie e amministrative.

Di recente, riferisce l'associazione di Oujda, è stato chiesto l'intervento della Croce Rossa (Cicr), dopo segnalazioni di condizioni di detenzione preoccupanti, tra cui mancanza di assistenza medica, restrizioni alla comunicazione con le famiglie e limitata rappresentanza legale. I detenuti marocchini, accusati tra l'altro di "tratta di esseri umani, riciclaggio di denaro, immigrazione illegale e formazione di bande criminali", hanno affrontato processi "senza un'adeguata difesa o assistenza legale".

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