(ANSAmed) - ADDIS ABEBA, 12 OTT - "L'Unione Africana ci aiuti
negli accordi bilaterali per i rimpatri". Il premier Giuseppe
Conte lancia il suo appello da Addis Abeba, a fianco del leader
etiopico Aby Amhed, che è riuscito "nell'impresa storica" di
avviare, dopo vent'anni di guerra, un processo di pace con la
vicina Eritrea, dalla quale partono la maggior parte dei
migranti che raggiungono l'Italia.
Non è un caso che Conte abbia deciso di essere il capofila in
Europa visitando, primo leader occidentale, l'Etiopia e oggi
l'Eritrea all'indomani dello storico accordo. L'Italia ha molti
interessi economici nel Corno d'Africa e punta "al massimo
sostegno per lo sviluppo della regione", ma indubbiamente il
dossier migranti resta centrale. "L'Unione Africana - ha
spiegato - può aiutarci molto nella stipulazione di accordi
bilaterali per i rimpatri perché se l'Ua è pienamente coinvolta
nella nostra strategia sull'immigrazione possiamo avere la
possibilità di potenziare notevolmente tutte le nostre
iniziative a livello europeo". Per questo uno degli incontri
centrali della giornata del presidente del Consiglio è stato
quello con i vertici dell'Unione africana, che hanno anche
assicurato la loro presenza alla conferenza di Palermo sulla
Libia del 12 e 13 novembre. Si tratta di un altro appuntamento
fondamentale per l'Italia, che non punta certo a risolvere la
crisi libica in due giorni, ha spiegato Conte. Sarebbe
un'ambizione fuori luogo. Quello che serve a questo punto è
riunire tutti gli stakeholder e che tutti i rappresentanti
libici siedano attorno ad un tavolo e recuperino una road-map
che in questo momento si è persa vero la definizione di un
processo di pace. Conte sta lavorando molto alla conferenza
sulla Libia: "Ho sentito anche la Merkel, che mi ha
assicurato che farà di tutto per esserci", ha detto, spiegando
di essere certo che i lavori "procederanno molto bene".
(ANSAmed).
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