La Siria, Paese travolto da 12 anni da un conflitto armato e
dalla peggiore crisi finanziaria della sua storia, era stata
espulsa dal consesso inter-arabo nel 2012 a seguito della
repressione governativa delle proteste popolari scoppiate nel
2011.
La riunione di Gedda è stata convocata dall'Arabia Saudita,
che ospiterà la prossima settimana la riunione annuale della
Lega Araba.
All'incontro odierno partecipano i sei rappresentanti dei
Paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia
Saudita, Qatar, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Oman)
assieme a Egitto, Giordania e Iraq, ovvero i tre Paesi
direttamente interessati dagli sviluppi della questione siriana.
Due giorni fa, sempre a Gedda, il ministro degli Esteri
saudita Faysal ben Farhan ha incontrato il collega siriano
Faysal Miqdad per preparare l'incontro odierno e accelerare la
ripresa dei rapporti diplomatici bilaterali tra Damasco e Riad.
Il Qatar - che nei giorni scorsi sembrava ammorbidire la sua
opposizione al reintegro - ha però confermato la sua posizione:
il premier Muhammad ben Abderrahman Al Thani, ha definito
"semplici congetture" le voci circa il reintegro del contestato
governo siriano. Parlando alla tv di Stato del Qatar poche ore
prima dell'inizio della riunione a Gedda il premier qatarino ha
detto che "non c'è nulla sul tavolo. Si tratta di semplici
congetture". E ha aggiunto: "Per quanto riguarda lo Stato del
Qatar sono ancora presenti le cause che hanno portato alla
sospensione della Siria dalla Lega Araba e al boicottaggio del
regime siriano". (ANSAMed).
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