TUNISI - Il ministro dell'Interno incaricato libico, Imad Trabelsi ha annunciato "che per la prima volta la frontiera libica con la Tunisia sarà dotata di telecamere di sorveglianza diurna e notturna e che le forze di sicurezza saranno dispiegate lungo la frontiera". Lo si legge in una nota del ministero dell'Interno del governo di unità nazionale di Tripoli.
Trabelsi ha affermato in conferenza stampa "che alcuni Paesi e organizzazioni internazionali cercano di insediare i migranti in Libia" e "alcuni centri di accoglienza controllati da gruppi armati con l'obiettivo di fare traffico di esseri umani e spedirli in mare sono stati chiusi", in occasione di una visita alla sede dell'Autorità per la lotta all'immigrazione clandestina "per conoscere le ultime disposizioni volte al rimpatrio su base volontaria di immigrati clandestini".
Il numero di immigrati che verranno riportati su base volontaria nei loro paesi di origine sono 250, di diverse nazionalità: Somalia, Sudan, Nigeria e Bangladesh, si legge ancora nella nota. "La Libia è un Paese di transito, non di destinazione dei migranti, e non siamo soddisfatti delle ricadute di questa questione sul nostro Paese, come sui Paesi di destinazione", ha detto Trabelsi in conferenza stampa. "La Libia ha pagato un conto salato a causa della questione dell'accoglienza dei migranti, e chiediamo a tutti di non scegliere la strada della morte e di restare nei propri Paesi".
"La questione dell'immigrazione richiede sforzi intensificati tra le istituzioni statali e i cittadini a causa delle ricadute in termini di sicurezza, salute, economia e società" ha detto ancora Trabelsi.
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