Almeno otto palestinesi sono stati uccisi stanotte in un bombardamento aereo israeliano contro il campo profughi di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dall'emittente araba Al Jazeera, mentre le forze di difesa israeliane (Idf) affermano che nella notte ci sono stati intensi combattimenti a Khan Yunis, nel sud della Striscia, con l'aeronautica che ha lanciato attacchi su circa 30 obiettivi "significativi" di Hamas nell'area. Gli obiettivi includevano siti sotterranei, depositi di armi e altre infrastrutture. I combattimenti stanno continuando anche questa mattina. Media arabi affermano che droni israeliani avrebbero bombardato nella notte due ospedali nella Striscia, quello Europeo della città meridionale di Khan Yunis e lo Shuhada al-Aqsa nella centrale Deir al-Balah. Ieri sera due gruppi di assistenza medica citati dalla Cnn hanno annunciato il loro ritiro proprio dall'ospedale di al-Aqsa, dopo che l'esercito israeliano aveva lanciato volantini ordinando ai palestinesi di evacuare nei "rifugi" della zona.
L'Idf ha reso noto di avere anche "colpito numerosi obiettivi di Hezbollah in Libano" durante la notte, dopo aver confermato in precedenza che sabato un lancio di razzi di Hezbollah aveva danneggiato una base aerea strategica nel nord di Israele.
La giornata di domenica è stata segnata dalla morte di una bambina palestinese di appena 4 anni, colpita a morte "accidentalmente" dagli agenti israeliani nel corso di un fallito attentato a un checkpoint vicino a Gerusalemme. Un uomo alla guida di un'auto ha tentato di travolgere i poliziotti che hanno aperto il fuoco uccidendo la bimba che sedeva in un altro veicolo. Decine di civili fra le vittime, compresi neonati e bambini: almeno 113 palestinesi sono stati uccisi e altri 250 feriti nella giornata di ieri - ha fatto sapere il ministero di Hamas - facendo salire il bilancio totale (che non distingue fra civili e miliziani) a 22.835 morti dal 7 ottobre. Tra le vittime di ieri, due reporter: Hamza Wael Al-Dahdouh di Al Jazeera e Mustafa Thuria che lavorava anche per l'Afp, dilaniati mentre viaggiavano in macchina da un missile nei pressi di Rafah. A rendere ancora più drammatica la notizia, il fatto che il primo fosse il figlio di Wael Al-Dahdouh, giornalista di Al Jazeera la cui storia fece il giro del mondo: mentre era in un ospedale per girare un servizio sugli attacchi israeliani apprese che un raid aveva sterminato gran parte della sua famiglia. "Una tragedia inimmaginabile", l'ha definita da Doha il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che è impegnato nel suo quarto tour diplomatico nella regione mediorientale dall'inizio del conflitto per tentare di prevenirne un allargamento, mentre a Gaza, dall'inizio del conflitto, sono 102 i reporter uccisi.
Sotto le bombe della notte scorsa è morto anche Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin, che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso da Israele nel 2004. Anche lui, secondo alcune fonti, lavorava come giornalista a Gaza.
Blinken da Doha - che ha visitato dopo essere stato ieri in Giordania - ha detto che è "imperativo" che Israele faccia di più per proteggere i civili palestinesi a Gaza che "devono poter tornare a casa non appena le condizioni lo consentono". Un segnale ai falchi del governo Netanyahu che da giorni ipotizzano uno spostamento dei palestinesi fuori dalla Striscia.
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