Carden ha guidato una delegazione di rappresentanti Onu nel nord-ovest della Siria, a Murin, località al confine con la Turchia nella regione nord-occidentale siriana di Idlib.
Il nord-ovest siriano è di fatto da anni un protettorato della Turchia: qui si trovano più di tre milioni di persone, per lo più sfollati originari di altre zone del paese. "Il finanziamento attuale è chiaramente insufficiente per soddisfare le necessità delle persone più vulnerabili", ha affermato Carden, citato oggi dai media panarabi.
Secondo i dati Onu, la situazione umanitaria in Siria rimane critica, con il piano di risposta umanitaria per il 2024 che richiede oltre 4 miliardi di dollari, ma finora è finanziato solo al sei percento.
Carden ha sottolineato che le risorse insufficienti stanno anche limitando la capacità delle Nazioni Unite di fornire aiuti attraverso il confine con la Turchia e di sostenere coloro che ne hanno bisogno nel nord-ovest del paese.
Le organizzazioni umanitarie hanno avvertito del crescente disinteresse dei donatori dopo 13 anni di conflitto in Siria, con la comunità internazionale da tempo concentrata su altri conflitti.
In vista della conferenza di Bruxelles prevista per la fine del mese, Carden ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di un sostegno continuo per il programma siriano. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che le persone in Siria possano rimettersi in piedi e ricominciare a vivere". Janne Suvanto, del Programma Alimentare Mondiale e che faceva parte della delegazione in visita a Idlib, ha descritto la situazione alimentare nel nord-ovest della Siria come "molto grave".
"Ci sono oltre 600.000 persone che soffrono di insicurezza alimentare grave", ha detto Suvanto. Secondo le Nazioni Unite, circa il 90 percento dei siriani vive in "stato di povertà".
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