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Madrid, 'domani giorno storico per convivenza in Medio Oriente'

Spagna richiama la sua ambasciatrice dopo l'attacco a Rafah

27 maggio 2024, 13:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSAmed) - MADRID, 27 MAG - "Domani i nostri tre paesi Irlanda, Norvegia e Spagna, vivranno una giornata storica che di certo ci avvicinerà all'obiettivo che tutti aneliamo di una convivenza pacifica e sicura in Medio Oriente". Lo ha dichiarato il ministro spagnolo del esteri, José Manuel Albares, in conferenza stampa a Bruxelles assieme ai colleghi irlandese, Michael Martin e norvegese, Espen Barth Eide, alla vigilia del riconoscimento dello Stato di Palestina, previsto per domani.

Albares, ripreso dalla tv spagnola Tve, ha assicurato: "Non abbiamo risparmiato sforzi perché il dialogo sia la strada" per porre fine al conflitto in Medio Oriente. "E' necessario fermare la catastrofe umanitaria a Gaza", ha insistito il capo della diplomazia spagnola. E ha ricordato che l'ordine del tribunale internazionale di Giustizia perché Israele sospenda l'offensiva a Rafah deve essere eseguito.

"Non cadremo in nessuna provocazione che ci allontani dal nostro obiettivo, che è riconoscere domani lo Stato Palestino e fare tutti gli sforzi possibili per ottenere un cessate il fuoco permanente e che porti alla pace definitiva nella regione", ha segnalato il ministro degli Esteri, José Manuel Albares, dopo la riunione con i colleghi di Irlanda e Norvegia, che domani procederanno al riconoscimento. "E' la decisione corretta", hanno assicurato i capi delle diplomazie dei tre Paesi nella conferenza stampa celebrata nella rappresentanza spagnola davanti alla Ue. E hanno chiesto a Israele di eseguire l'ordine del Tribunale internazionale dell'Onu di fermare l'attacco a Rafah.

Il norvegese, Espen Barth Eide, ripreso da Tve, ha definito "una violazione flagrante" del diritto internazionale che Israele continui l'offensiva a Rafah e segnalato che ora spetta al Consiglio di Sicurezza dell'Onu agire. "C'è una ampia preoccupazione per il doppio standard" sui diritti umani "e credo sia fondata. E questo è un problema perché mina la credibilità delle istituzioni internazionali", ha rilevato il ministro degli esteri norvegese.

L'irlandese Michael Martin ha affermato che spera che il riconoscimento provochi "un cambio di paradigma" e ha assicurato che, nonostante molti Paesi sostengano la soluzione dei due Stati, "non ci siamo vicini". "Riconosciamo entrambi gli Stati perché vogliamo vedere un futuro fra i due popoli.. Non può esserci soluzione militare a questo conflitto", ha rilevato Martin. Secondo Barth Eide, "è il momento adeguato per farlo".

La vicepremier con delega al Lavoro e leader del partito della sinistra Sumar, Yolanda Diaz, ha chiesto di chiamare a consultazione "in maniera immediata" l'ambasciatrice spagnola in Israele, dopo il bombardamento di questa mattina in un accampamento di rifugiati palestinesi a Rafah. "Israele ha di nuovo commesso un atroce crimine di guerra", ha segnalato la Diaz in un messaggio su X. "Non possiamo normalizzare le relazioni diplomatiche con Netanyahu. dobbiamo chiamare a consultazione in maniera immediata la nostra ambasciatrice" in Israele, aggiunge nel post. "Bisogna appoggiare l'iniziativa sudafricana davanti alla Corte internazionale di Giustizia e garantire l'embargo di armi", conclude la Diaz. (ANSAmed).

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