La campagna a sostegno delle "prigioniere politiche" durerà fino al 13 agosto. Ben Said ha invocato "la necessità di rilasciare immediatamente le prigioniere politiche" e "di porre fine all'ingiusta persecuzione degli attivisti nella società civile, nei media e nella vita politica". L'attivista Fathia Saidi ha sottolineato che "l'attuale periodo in Tunisia è caratterizzato da uno squilibrio tra tutte le istituzioni politiche e normative".
"Il Consiglio Supremo della Magistratura è stato emarginato, la magistratura è stata trasformata in una funzione e il decreto 54 (antifake news) è stato imposto come realtà per mettere a tacere le voci libere", ha affermato. La Dynamique Feministe, di cui fanno parte l'Associazione tunisina delle donne democratiche, Aswat Nissa, l'Associazione Bayti, l'Associazione Femme et Citoyenneté, l'Associazione Amal Famille et Enfant, l'Associazione Kalam, l'Associazione Tawhida Bensheikh e l'Associazione Intersection pour les Droits et Libertés, ha invitato tutti i gruppi politici, civili, sindacali e per i diritti umani a partecipare alla campagna di sostegno.
(ANSAmed).
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