Il rapporto sottolinea come le segnalazioni da parte di diplomatici europei su abusi e deportazioni siano state ignorate. La maggior parte dei 37 ex detenuti intervistati "hanno descritto di essere stati costretti o di avere subito pressioni per firmare moduli di rimpatrio volontario o di aver ricevuto moduli firmati per loro senza il loro consenso".
L'inchiesta documenta anche "due decessi segnalati a seguito della deportazione dalla Turchia: un ex ufficiale dell'esercito afghano ucciso dai talebani dopo essere stato deportato nell'agosto 2023 (secondo due parenti) e un uomo siriano arrestato a un posto di blocco del regime ucciso durante la detenzione nel giugno 2024 (secondo due fonti dalla città natale dell'uomo)". Oltre 3 milioni di rifugiati siriani e afgani vivono in Turchia e, in base ad un accordo del 2016, Ankara si impegna a tenere chiuse le frontiere a coloro che tentano di raggiungere illegalmente l'Ue mentre Bruxelles eroga fondi per la gestione dei migranti in territorio turco. (ANSAmed).
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