Come ha riferito il dicastero in un comunicato, le manovre hanno incluso una presentazione a bordo della nave porta-elicotteri "Gamal Abdel Nasser" e si sono aperte con l'organizzazione delle difese di unità navali sostenute dall'aviazione e dalla contraerea per intercettare aerei ostili.
Unità di guerra chimica hanno eseguito procedure di decontaminazione delle unità navali, eliminando gli effetti di armi chimiche nemiche per consentire loro di proseguire la missione, ha precisato la nota diffusa martedì scorso.
Inoltre, unità di difesa aerea hanno respinto un attacco e protetto la "Gamal Abdel Nasser" e le navi accompagnatrici con missili "Avenger", mentre vascelli lanciamissili della classe "Suleiman Ezzat" respingevano l'attacco e organizzavano la difesa della formazione.
Le forze speciali navali hanno simulato l'applicazione del diritto di ispezione su una nave sospetta, usando tecniche di combattimento "rapide e precise", con copertura aerea.
L'aviazione, con unità navali, ha svolto operazioni di soccorso, recuperando un ferito, trasportato su un elicottero Agusta attrezzato, all'ospedale di bordo della portaelicotteri.
Gli elementi di guerra elettronica hanno contrastato droni ostili e garantito la sicurezza delle operazioni navali. Nella seconda fase, è stata distrutta una nave ostile con missili "Harpoon", con il supporto aereo dei caccia di copertura, mentre la terza fase ha incluso una "copertura missilistica su un obiettivo vitale" con sistemi di difesa costieri moderni.
(ANSAmed).
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