L'AIA - L'organizzazione per i diritti umani Amnesty International accusa Israele di "genocidio" contro i palestinesi dall'inizio della guerra a Gaza nel suo nuovo rapporto. Dovrebbe "servire da campanello d'allarme alla comunità internazionale", auspica l'organizzazione che afferma di essersi basata su "dichiarazioni genocide e disumanizzanti del governo israeliano", immagini in particolare satellitari che documentano la distruzione del territorio e ricerche sul campo con gli abitanti di Gaza tra il 7 ottobre 2023 e luglio 2024.
"Mese dopo mese, Israele ha trattato i palestinesi di Gaza come un gruppo di subumani, indegni del rispetto dei diritti umani e della dignità, dimostrando la sua intenzione di distruggerli fisicamente", ha dichiarato il segretario generale di Amnesty International, Agnès Callamard. "I nostri risultati schiaccianti devono servire da campanello d'allarme per la comunità internazionale: questo è un genocidio che deve finire adesso", ha affermato.
Israele respinge il rapporto di Amnesty che parla di "genocidio a Gaza" definendolo "fabbricato" e "completamente falso". Il ministero israeliano degli Esteri ha respinto come "inventato" il rapporto dell'organizzazione per i diritti umani.
"L'organizzazione deplorevole e fanatica Amnesty International ha prodotto ancora una volta un rapporto inventato, completamente falso e basato su bugie", ha affermato in una nota un portavoce del ministero.
Anche la sede in Israele di Amnesty ha respinto il rapporto pubblicato dalla branca internazionale dell'organizzazione che accusa Israele di aver commesso un genocidio nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito la stessa branca locale in un comunicato rilanciato dal Times of Israel, con alcuni membri che accusano gli autori dei rapporti di essere giunti a una "conclusione predeterminata".
La branca israeliana del gruppo per i diritti internazionali sostiene di non essere stata coinvolta nella ricerca, nel finanziamento o nella stesura del rapporto pubblicato oggi e che "non accetta l'affermazione che sia stato dimostrato che il genocidio si sta verificando nella Striscia di Gaza e non accetta i risultati operativi del rapporto". Sebbene "la portata delle uccisioni e della distruzione perpetrate da Israele a Gaza abbia raggiunto proporzioni orribili e debba essere fermata immediatamente", non ritiene che gli eventi "rispondano alla definizione di genocidio come rigorosamente stabilita nella Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio", continua la dichiarazione. Nonostante abbia respinto l'accusa di genocidio, Amnesty Israele afferma comunque che le azioni delle forze israeliane a Gaza "sollevano sospetti di violazioni diffuse e gravi del diritto internazionale e crimini contro l'umanità", e chiede che vengano prese misure che pongano fine immediatamente alla guerra a Gaza. La dichiarazione sembra anche criticare un doppio standard adottato da Amnesty International nei confronti di Israele e Hamas.
"Amnesty International si è detta profondamente rammaricata per la decisione di alcuni colleghi della sezione israeliana dell'organizzazione di prendere le distanze dal rapporto sul genocidio di Israele nei confronti della popolazione palestinese di Gaza. Amnesty International conferma le sue solide ricerche e conclusioni", scrive la branca internazionale dell'organizzazione.
"Determinare se una situazione costituisca genocidio è compito del diritto internazionale, non è un'opinione. Amnesty International è orgogliosa dalla qualità delle sue ricerche. Ricerche imparziali, basate sui fatti, etiche e partecipate sono il cuore pulsante di tutto ciò che facciamo e tutti i nostri rapporti sono soggetti a un rigoroso processo di revisione. Il rapporto in questione è il prodotto di scrupolose ricerche e analisi giuridiche. È stato rivisto dai più alti livelli dell'organizzazione e ha beneficiato della consultazione di esperti internazionali nel campo del diritto internazionale", sottolinea l'organizzazione.
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