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La 'bsissa' tunisina, un dolce che unisce tradizioni diverse

Assaporarla è come viaggiare attraverso i sapori della Tunisia

16 agosto 2023, 11:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Paolo Paluzzi) (ANSAmed) - TUNISI, 16 AGO - Nel cuore della cultura culinaria tunisina si nascondono gioielli gastronomici unici che catturano i sensi e raccontano storie di tradizioni tramandate da generazioni. Tra le specialità dolci più intriganti del Paese si trova la prelibatezza conosciuta come "Bsissa". Questo dolce, intriso di storia e sapori, rappresenta una finestra aperta su una tradizione gastronomica ricca e affascinante, comune in realtà anche ad altri paesi della regione.

Questa polvere marrone, a base di farina di orzo tostato che risale all'epoca romana, apprezzata dai tunisini da millenni, diventa in forma di crema dolce una colazione da campioni se abbinata a olio d'oliva e miele ed è proposta sempre più frequentemente anche nei locali alla moda della capitale. La bsissa è una varietà di miscele di cereali tostati macinati con fieno greco, finocchio, anice, cumino e zucchero. La sua storia risale a molto tempo fa e viaggiatori e nomadi erano soliti portare con sé la bsissa durante i loro viaggi poiché era sia ricca di valore nutritivo che facile da trasportare nella sua forma di polvere macinata. Le erbe e le spezie che vengono aggiunte alla miscela possono variare e le miscele possono essere utilizzate anche come liquido quando vengono aggiunte al latte o all'acqua, creando una bevanda fortemente infarinata chiamata rowina. L'uso più comune per la bsisa è di mescolarla con olio d'oliva in una pasta. È spesso arricchita con arachidi - legumi tostati come ceci, lenticchie o fave - e altri ingredienti come semi di sesamo macinati e carruba per aumentare il suo già notevole valore nutrizionale. La crema di bsisa non è altro che farina di grano ed orzo tostati, con frutta secca polverizzata ed aromatizzata, mescolata con acqua e zucchero ottenuta polverizzando gli ingredienti e impastandoli, fino ad ottenere una crema densa. Si può servire con frutta secca a piacere.

Questa antica polvere sta guadagnando popolarità in Tunisia grazie ai suoi presunti benefici per la salute, dove la gente del posto ha imparato che la bsissa che la madre preparava a colazione è eccellente come, se non migliore, di qualsiasi frullato proteico alla moda. Ricco di carboidrati complessi e fibre, rilascia energia lentamente, contiene da 15 a 18 g di proteine per 100 g ed è ricco di vitamina C e minerali come ferro, potassio, zinco, magnesio e calcio. La bsissa viene consumata dai musulmani e dagli ebrei tunisini in varie occasioni, in particolare questi ultimi nel primo giorno del mese di Nisan, durante il quale viene celebrata la Pasqua. Gli ebrei tunisini partecipano a un rituale chiamato "Bsisa" o "El Bsisa". Il rituale funge da ponte tra le festività di Purim e la Pasqua ebraica e si svolge interamente in casa. Come suggerisce il nome, il rituale è incentrato sul piatto di bsissa. Quando l'Islam arrivò in Nord Africa nel settimo e ottavo secolo, bsissa divenne poi un alimento base del Ramadan come parte essenziale del Suhur, l'ultimo pasto consumato prima dell'alba quando inizia il digiuno. Le calorie aiutano durante le lunghe ore di digiuno del Ramadan. La bsissa è dunque un esempio vivente di come il cibo possa essere un ponte tra diverse comunità e tradizioni. Mentre è vero che esistono versioni della bsissa sia nella cucina ebraica che in quella musulmana, entrambe le varianti condividono alcune caratteristiche chiave e riflettono l'incrocio di culture che ha definito la Tunisia.

(ANSAmed).

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