Il lablabi, cui nome deriva dal turco "leblebi", che significa "ceci arrostiti" è più di un semplice pasto, è un elemento culturale che unisce le persone nelle fredde giornate invernali, da tutti descritto come un'esperienza unica da provare. Preparato con ceci, aglio, olio d'oliva e spezie locali, questo piatto caldo è spesso arricchito con pane croccante e capperi per un tocco di sapore inconfondibile. I ceci vengono lavati e messi a bagno in acqua, prima di essere cotti, conditi con olio d'oliva, cumino o cumino e harissa. Il pane viene poi sbriciolato nelle ciotole e può essere accompagnato da un uovo, tonno e olive. La regione di Bizerta, ad esempio, è nota per i suoi panini lablabi, in cui la zuppa di ceci viene servita nel pane. Il lablabi è diffuso nelle sue varianti in tutta la Tunisia, amato per il suo gusto avvolgente, e rappresenta anche un momento di condivisione e socializzazione. E' facile imbattersi in capannelli di persone che si riuniscono intorno a fumanti pentole di lablabi nei mercati e nelle strade, mentre si scambiano racconti e esperienze. Questo piatto incarna l'identità culinaria della Tunisia, fusa con influenze arabe e berbere. La sua popolarità oltrepassa i confini della Medina, raggiungendo le tavole delle famiglie e i ristoranti di tutto il Paese.
In un contesto in cui la gastronomia diventa un ponte tra le diverse sfaccettature della cultura, il lablabi emerge come un simbolo di unione, calore umano e tradizione. La sua preparazione artigianale, spesso tramandata di generazione in generazione, aggiunge un tocco di autenticità a ogni cucchiaio.
Nel cuore dell'inverno tunisino, il lablabi non è solo un piatto che riscalda lo stomaco, ma anche un'esperienza culinaria che riscalda il cuore, unendo la comunità in un abbraccio caloroso di sapori e storie condivise. (ANSAmed).
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