Il poverello d'Assisi che chiede a
Papa Onorio III il permesso di realizzare il primo Presepe: con
questa scena è cominciata oggi, a Matera, in piazza San Pietro
Caveoso, la undicesima edizione del Presepe vivente. Sono
previste 13 date, fino al 9 gennaio, con 80 figuranti, sparsi
lungo un percorso di un chilometro nel Sasso Caveoso, nella
parte più suggestiva degli antichi rioni di tufo tra grotte,
vicinati e stradine. Il Presepe, intitolato "Hope for the
future" (Speranza per il futuro) è organizzato da Matera
convention bureau. "La rappresentazione - ha spiegato il regista
del Presepe vivente, Giampiero Francese - è caratterizzata dal
rispetto della tradizione, con ad esempio botteghe artigiane e
mercati, a cui abbiamo aggiunto delle scene teatrali, come
quelle della zingara, del Sinedrio e di un pastore napoletano".
Il ruolo di San Giuseppe è stato affidato a Francesco Tammorra,
di 56 anni, di Altamura (Bari), che nella vita fa il
tappezziere, quello della Madonna a una studentessa di 16 anni,
sempre di Altamura, Ilenia Bruscella. All'inaugurazione del
Presepe - che si è svolta con una temperatura "rigida" - hanno
partecipato, tra gli altri, il sindaco e il prefetto della Città
dei Sassi, Domenico Bennardi e Sante Copponi, e l'arcivescovo
della Diocesi di Matera-Irsina, monsignor Giuseppe Antonio
Caiazzo. Successivamente, nel rispetto delle norme anti-covid,
il percorso è stato aperto ufficialmente ai primi visitatori,
tra i quali alcuni turisti, arrivati a Matera per il Ponte
dell'Immacolata.
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