Francesco Paolo Figliuolo,
Commissario straordinario per l'emergenza Covid 19, prossimo
alla scadenza del mandato, si racconta per la prima volta in 'UN
ITALIANO. Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la
sfida più grande', una conversazione con Beppe Severgnini. Il
libro sarà pubblicato da Rizzoli che ne annuncia l'uscita l'8
marzo.
"Vorrei raccontarvi quello che ho cercato di fare per l'Italia e
perché. Proverò a essere preciso, il tema è serio e lo richiede.
Ma voglio anche essere sincero e raccontarvi il dietro le quinte
di questa strana, faticosa, a tratti entusiasmante stagione del
nostro Paese. Ne ho parlato poco, finora, perché dovevo
lavorare. E se uno, in qualsiasi professione, passa il tempo in
televisione o a rilasciare interviste, come riesce a lavorare?
Quando l'editore Rizzoli me l'ha proposto, mi sono detto: non
sei uno scrittore, come farai a trasmettere le cose che hai
capito e che hai fatto? Senza rischiare di essere
autocelebrativo o usare un linguaggio troppo tecnico. O, peggio,
le due cose insieme. Così ho pensato di chiedere aiuto a Beppe
Severgnini. Non ci conoscevamo di persona, ma avevo letto alcuni
suoi libri e molti articoli, conoscevo le sue opinioni
televisive. Di lui mi piacciono la pulizia del linguaggio, la
capacità di sintesi e l'ironia", afferma Figliuolo.
"La Casa Editrice Rizzoli, a conferma della propria forte
vocazione alla Saggistica di testimonianza, è orgogliosa di
pubblicare questo libro" è il commento di Massimo Turchetta, a
capo di Rizzoli. "Un italiano - aggiunge- è il racconto della
vita e dei valori di un uomo, Francesco Paolo Figliuolo, che ha
fatto molto per l'Italia e che, in questa conversazione inedita
con Beppe Severgnini, ci offre anche il racconto unico e vero,
da dietro le quinte, di come è stata vissuta e affrontata la
pandemia".
Ne è uscita la storia di "un ragazzo meridionale di periferia"
che, dopo il liceo classico a Potenza e l'Accademia militare a
Modena, segue il consiglio del colonnello che comandava il
distretto della sua città: "Francesco, tu devi andare in
artiglieria da montagna, perché lì si fanno le cose seriamente.
E poi noi di
Potenza siamo montanari…".
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