Al fossile di balena risalente a
1,5 milioni di anni fa e ritrovato nel 2006 sulle sponde del
Lago di San Giuliano, a pochi chilometri da Matera, è dedicato
l'allestimento "Giuliana degli Abissi", inaugurato oggi al Museo
archeologico nazionale "Domenico Ridola" della Città dei Sassi.
Nel corso dell'inaugurazione - a cui ha partecipato il
direttore generale dei Musei, Massimo Osanna - è stato
presentato ai giornalisti il percorso espositivo, curato da
Annamaria Mauro e Laura D'Esposito, diviso in quattro sale.
Nella prima, spazio alla scoperta del fossile e alle difficili
fasi del recupero di "Giuliana", con la scavo completato nel
2011. Nella seconda il visitatore potrà fare un viaggio
attraverso una videoinstallazione immersiva, ideata dal visual
artist Silvio Giordano, dove si fondono tecniche avanzate di
grande impatto visivo, con animazione 2D e 3D, compositing,
riprese live e motion graphic. La terza è invece dedicata al
Paleoambiente, con alcuni reperti riconducibili alla faune e
alle piante acquatiche dell'ecosistema in cui la balena è stata
ritrovata. E nella quarta sala sono esposti i primi due reperti
ossei di "Giuliana" integralmente restaurati: la bulla timpanica
e l'omero dell'arto destro.
"Non possiamo più fare a meno - ha evidenziato Osanna - delle
nuove tecnologie: stiamo parlando sempre di transizione digitale
che deve partire innanzittutto dai musei perché devono avere
delle narrazioni adeguate. Utilizzando le nuove tecnologie - ha
aggiunto - attiriamo tanti pubblici che prima erano impensabili
nei nostri musei, a cominciare dai giovani. Dobbiamo molto
lavorare per le persone più deboli e per i più giovani, partendo
dai bambini e dagli adolescenti".
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