"Il disavanzo del sistema
sanitario è sotto gli occhi di tutti e il presidente Bardi non
trova altra soluzione che impegnare le risorse dei fondi di
sviluppo, per 80 milioni di euro, per ripianare i debiti": è
quanto emerso nel pomeriggio, a Potenza, dalle dichiarazioni
rilasciate ai giornalisti dai neo consiglieri di minoranza,
eletti in consiglio regionale lo scorso 21 e 22 aprile, Marrese,
Araneo, Bochicchio, Cifarelli, Chiorazzo, Lacorazza, Verri e
Vizziello.
Il riferimento è "alle delibere numero 348, 349 e 353
approvate dalla giunta uscente in tutta fretta lo scorso 30
aprile per provare a colmare i 50 milioni di deficit, dopo i 24
recuperati in campagna elettorale sempre dai fondi di sviluppo.
Milioni recuperati dalle compensazioni ambientali e che erano
destinati". Denunciando "l'assenza di programmazione anche
all'interno delle singole aziende ospedaliere", i neo eletti
consiglieri hanno valutato il deficit in 80 milioni, dei quali
circa 30 sull'Aor San Carlo e gli altri 50 sulle altre due
aziende di Potenza e Matera, considerando che "il solo Irccs
Crob di Rionero (Potenza) non è in deficit, altrimenti avrebbe
perso la qualifica di istituto di ricerca". "Diciamo di no alle
politiche emergenziali sulla sanità. L'urgenza - hanno concluso
- è la redazione del piano sanitario regionale, che manca dal
2012, nei primi sei mesi della legislatura e che riteniamo
l'unica soluzione possibile. Siamo disposti a collaborare per
risolvere il problema dello sfascio della sanità pubblica a
beneficio di quella privata".
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