La crisi idrica che interessa in
particolare i 29 comuni serviti dalla diga della Camastra è
stata "dettata da innegabile incuria delle infrastrutture": lo
ha detto l'arcivescovo metropolita di Potenza, monsignor Davide
Carbonaro, nell'omelia pronunciata ieri sera in Cattedrale, in
occasione della festa di Cristo Re dell'Universo.
Nel chiedere - per affrontare la crisi - "un esercizio più
rigoroso da parte di chi è preposto alla cosa pubblica", il
presule ha aggiunto: "Senza rimanere impigliati dalla polemiche
e dai fatalismi, si risolva l'emergenza non con tamponamenti
provvisori, ma con una lungimirante progettualità, che veda a
lungo termine l'uso dei fondi pubblici per una definitiva
risoluzione del problema. E questo senza nascondersi dentro
strutture istituzionali che alle volte sono delle vere e proprie
scatole cinesi, dove l'irresponsabilità e la mancanza di visione
di alcuni, ricade sulla sofferenza di molti". Infine, monsignor
Carbonaro ha ribadito la necessità che "l'acqua non sia
monopolio privato per il profitto di pochi, ma sia dono libero
dato dal Creatore per il bene di tutti".
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