"La speranza è che ci siano pensieri e attenzioni anche da parte del governo nazionale, per questa nostra Basilicata e che non ci si lasci da soli": lo ha detto stamani, a Potenza, l'arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsicovetere, monsignor Davide Carbonaro, durante un incontro coi segretari generali dalla Basilicata di Cgil, Fernando Mega, Cisl, Vincenzo Cavallo, e Uil, Vincenzo Tortorelli, per uno scambio di auguri e un confronto a più voci sulla situazione lavorativa in regione.
"Sulle vertenze che ci sono in Basilicata - ha aggiunto monsignor Carbonaro - bisogna dialogare e continuare a farlo, soprattutto i sindacati attraverso il loro lavoro e con il loro carisma stando dalla parte dei lavoratori. Vogliamo - ha continuato - che l'attenzione alla persona, al bene comune, all'amore per la nostra terra sia rispettato in tutti gli ambiti, sia della chiesa, sia della politica. Abbiamo bisogno di un occhio attento, di attenzione, di responsabilità, di scelte etiche perchè sia tutelato il mondo del lavoro e siano tutelate le persone", ha concluso, rispondendo a una domanda sulle morti sul lavoro.
Il segretario regionale della Cisl, nella cui sede si è svolto l'incontro, Cavallo, ha detto: "Creiamo in Basilicata un patto sociale tra politica, sindacati e chiesa per sollevare questa regione dalle crisi economiche e personali dei lucani. L'appello lanciato nei giorni scorsi dai vescovi lucani - ha concluso Cavallo - è pienamente condivisibile: porteremo sui tavoli istituzionali il grido di dolore della gente di Basilicata".
"E' necessario unirsi per dare un futuro migliore a questa Basilicata devastata e condividiamo l'appello del vescovo Carbonaro": i segretari generali di Cgil e Uil Basilicata, Fernando Mega e Vincenzo Tortorelli, hanno così commentato l'incontro di oggi a Potenza, con l'arcivescovo metropolita, nella sede della Cisl. "Le prospettive sono purtroppo sempre più nebulose - hanno aggiunto - di giorno in giorno, dalla crisi di Stellantis a quella della CallMat, con centinaia di posti di lavoro a rischio fino allo spopolamento con un tasso migratorio sempre più elevato non solo dei nostri giovani ma di interi nuclei familiari e alla crisi idrica". Bisogna restituire dignità al lavoro e rimettere al centro la persona - hanno concluso - contro una narrazione del tutto a posto da parte delle istituzioni centrali e regionali".
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