I carabinieri del Ros, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e con la collaborazione della polizia colombiana, olandese e la gendarmeria francese, hanno disarticolato un'associazione criminale dedita al narcotraffico e riconducibile alla 'ndrangheta reggina.
La droga veniva importata dalla Colombia e dall'Ecuador, attraverso gli scali portuali di Anversa, Rotterdam e Gioia Tauro, oltre che tramite trasporti su gomma, per poi essere destinata alla vendita nel nord Europa, in Canada e in Italia, in particolare in Lombardia e Veneto.
Nel corso dell'attività investigativa sono stati sequestrati centinaia di chilogrammi di stupefacenti e arrestati due latitanti italiani che avevano trovato rifugio in Colombia.
"Questa operazione sottolinea, ancora una volta, la capacità della 'ndrangheta di essere duttile e flessibile su ogni scenario criminale transnazionale, ed in particolare nelle dinamiche del narcotraffico internazionale". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa sull'operazione dei carabinieri del Ros contro il narcotraffico internazionale, con l'arresto di 31 persone, 24 in carcere e sette ai domiciliari. Gli indagati sono, complessivamente, 58.
Secondo il Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, "l'inchiesta connota il carattere di univocità della 'ndrangheta rispetto alla frammentazione di altre forme di criminalità organizzata, capace di tenere insieme varie cosche in un percorso unitario, programmando ogni particolare delle attività criminali, dall'acquisto, al trasporto via mare, all'esfiltrazione dai porti di arrivo ed allo smistamento dello stupefacente in tutta Europa su gomma, un'attività che richiede un impegno di non poco conto. Bovalino, Buccinasco, Ventimiglia, Brescia, Padova, Ecuador, Belgio, Olanda, Germania sono le aree dove é ormai accertata la presenza di 'inviati' della ndrangheta, ognuno con un compito da eseguire rigidamente.
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