Piena libertà di manovra per i
detenuti, soprattutto per quelli di maggiore caratura: era la
condizione di favore di cui potevano beneficiare alcuni reclusi
del carcere di Cosenza grazie ai benefici riservati loro dai due
agenti di polizia penitenziaria arrestati dai carabinieri.
Secondo quanto riferisce la Dda di Catanzaro, dall'inchiesta é
emerso che i detenuti di maggiore caratura potevano riunirsi
insieme nelle celle, malgrado fossero sottoposti a diverso
regime carcerario, e ricevere stupefacenti, alcolici, generi
alimentari o altri prodotti utili a rendere più confortevole la
loro detenzione. O, ancora, non essere sottoposti a
perquisizioni o ricevere preventive informazioni sulle attività
di verifica pianificate nei loro confronti. All'inchiesta della
Dda, che vede coinvolto anche un terzo agente per il quale non
si é proceduto all'arresto perché, nel frattempo, é andato in
pensione e non può, quindi, reiterare i reati che gli vengono
contestati, hanno collaborato nove pentiti di 'ndrangheta.
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