"La criticità in tempo di
pandemia è il punto di snodo, l'innesco dell'attività criminale,
di sostituzione per apprensione". Lo ha il presidente della
Corte d'Appello di Catanzaro Domenico Introcaso in riferimento
ad uno dei più importanti argomenti presenti nella relazione
letta nella cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario
2021.
"Per come rilevato - ha aggiunto Introcaso - le associazioni
criminali dispongono di enormi disponibilità economiche
provenienti da illecito: droga, traffici da 'legalizzare'
attraverso investimenti in attività imprenditoriali 'sane' ed in
crisi in modo da conseguire un doppio effetto: 'ripulire' il
denaro ed inserirsi in un troncone di attività apparentemente
sano, ma inevitabilmente corrotto e definitivamente indirizzato
al crimine. In tal modo, e per paradosso, si esercita
un'attività apparentemente legittima e di mantenimento di
imprese altrimenti destinate all'espulsione dal mercato, ma
corruttiva del sistema". Con queste parole "I quadro di
riferimento - ha sostenuto il presidente della Corte d'Appello
di Catanzaro - trova drammatico completamento nella crisi da
pandemia che, per un verso, paralizza in ragione del lockdown e
della mancanza di domanda, l'economia, e per altro verso libera
enormi risorse economico finanziarie nel mondo produttivo come
misure di sostegno alle imprese gravemente in crisi. La paralisi
economico-finanziaria, l'impossibilità di esercitare attività,
toglie la capacità di guadagno e la possibilità di continuare
l'attività alle piccole e medie imprese, che costituiscono
l'ossatura economica del Paese Italia e costituisce ulteriore
fecondo campo di intervento alle organizzazioni 'ndranghetiste".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA