Manifestazione di protesta
i piazza a Reggio Calabria dei lavoratori del settore benessere.
Il vicesindaco metropolitano di Reggio Calabria Armando Neri,
insieme ai consiglieri metropolitani delegati Carmelo Versace e
Filippo Quartuccio, all'assessora al Bilancio e alle Attività
Produttive del Comune di Reggio Calabria Irene Calabrò ed al
consigliere comunale Carmelo Romeo hanno incontrato, in Piazza
Italia, parrucchieri ed estetisti, mobilitatisi con un sit-in
contro la nuova chiusura delle attività imposta dal Governo e
dalla Regione quale misura di contrasto alla pandemia in atto.
"Siamo al fianco dei lavoratori - ha detto Neri - perché non è
possibile, ad oltre un anno dall'esplosione della pandemia,
assistere ancora a chiusure indiscriminate e ad una 'zona rossa'
che durerà, per decisione unilaterale e senza confronto coi
territori del presidente facente funzioni della Regione, Nino
Spirlì, fino al prossimo 21 aprile. Esprimiamo, quindi, la
vicinanza personale alle donne e a gli uomini di un comparto
che, più d'ogni altro, stanno pagando una crisi senza
precedenti".
"Chi ha potere di intervenire - ha sostenuto il vicesindaco
metropolitano - e mi riferisco alla Regione ed alle Asp, proceda
velocemente con le vaccinazioni senza indugiare ulteriormente.
Sono di oggi, infatti, i dati che fanno vergognare: la Calabria
è ultima in termini di numeri sulla somministrazione del siero
anti-Covid. Dunque, vogliamo sapere quale sia il piano di
vaccinazione e, al tempo stesso, entrare in possesso di dati
trasparenti e chiari da poter comunicare ai cittadini e alle
imprese".
I rappresentanti della Città Metropolitana e del Comune, infine,
sono stati al fianco dei lavoratori anche durante il vertice in
Prefettura con il Prefetto Massimo Mariani. Nel corso
dell'incontro sono state illustrate le diverse problematiche
determinate dalla pesanti restrizioni dell'ultimo anno. Nello
specifico la questione sociale, il rischio di un proliferare del
lavoro irregolare ed il ricorso al credito illegale con la
possibilità per gli imprenditori di incorrere in fenomeni di
usura dominati da circuiti illegali.
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