"Qui mi sento a casa". Ha
commentato così mons. Fortunato Morrone, nel giorno di
insediamento da Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, il suo
arrivo in città, e l'accoglienza a lui riservata a palazzo
"Corrado Alvaro", sede della Città Metropolitana di Reggio
Calabria. Ad accoglierlo il sindaco metropolitano Giuseppe
Falcomatà, il prefetto Massimo Mariani, le massime autorità
delle forze dell'ordine, della magistratura, dell'università, di
Camera di commercio, e amministratori locali.
Mons. Morrone ha ricevuto da Falcomatà il benvenuto nella
città che accolse per la prima volta in Italia San Paolo di
Tarso. "Una città, aperta, accogliente - ha affermato - che da
sempre si è aggrappata al suo padre spirituale, così come ha
fatto con molti Vescovi quando sono stati vissuti momenti molto
difficili della sua storia in un rapporto che spero prosegua
sulla strada del dialogo".
Un appello raccolto a piene mani dal nuovo Presule. "Il nostro
motivo di fondo - ha spiegato - è di lavorare insieme per il
bene di questa città. Io ho osato spingere oltre i confini della
Città Metropolitana perché perché qui ci sono tutte le energie
possibili. Qui c'è grande potenzialità. Polo che attrae tutti
gli altri. La rinascita della Calabria parte da qui. Ora
dobbiamo dimostrare di essere all'altezza della situazione. Che
Reggio sia faro di luce per tutta la Calabria".
Nel suo intervento, ammirando la bellezza della sala "Mons.
Giovanni Ferro", il nuovo presule ha parlato della luce:
"Dobbiamo partire dalla luce, è la luce che svela la bellezza".
Ed ha espresso un sogno, "quello di una cittadinanza coesa e una
politica di alto profilo".
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