La Dda di Reggio Calabria
ha chiesto l'archiviazione per Raffaele Sainato, consigliere
regionale eletto nel 2020 con Fratelli d'Italia poi passato a
Forza Italia, indagato per scambio elettorale politico-mafioso.
Nei giorni scorsi i difensori di Sainato, avvocati Sergio Laganà
e Giuseppe Zampaglione, avevano depositato in Procura una
memoria del politico che "chiarisce la sua estraneità ai fatti
contestati". I legali, inoltre, hanno presentato un'istanza di
definizione anticipata della sua posizione, "posto che
l'iscrizione nel registro degli indagati potrebbe pregiudicare
la sua ricandidatura alle prossime elezioni regionali".
Stamattina il pm Walter Ignazitto ha comunicato che "è stata
formulata richiesta di archiviazione che dovrà essere valutata
dal competente gip".
Sainato era stato indagato in un filone dell'inchiesta "Inter
Nos" sugli appalti dell'Asp reggina e su affidamenti nel settore
delle pulizie assegnati a imprese ritenuto vicine alle cosche di
Reggio Calabria, Melito Porto Salvo e Locri. Un atto dovuto dopo
che il nome del politico era comparso in alcune intercettazioni.
"Sono felice di comunicare - il commento di Sainato - che,
dopo neppure un mese, la vicenda giudiziaria in cui sono stato
coinvolto si è già conclusa con la richiesta di archiviazione da
parte dell'Ufficio di Procura che, preso atto dell'insussistenza
del fatto di reato, ha avuto la sensibilità di non volere
interferire con le imminenti regionali, anticipando un
provvedimento che evidentemente sarebbe stato assunto in ogni
caso in un tempo successivo. Su richiesta del mio legale,
l'avvocato Sergio Laganà, il pm Ignazitto ha formalmente
formulato richiesta di archiviazione al Gip. Fino a questo
momento sono stato in silenzio, anzitutto per il grande rispetto
che nutro verso le Istituzioni, in secondo luogo perché in cuor
mio sapevo che tutto si sarebbe risolto in breve e nel migliore
dei modi. Così è stato. E voglio ringraziare i magistrati per
l'estrema correttezza dimostrata. Non ho mai avuto dubbi nella
Magistratura. E la massima trasparenza e l'enorme fiducia che ho
riposto nell'Organo giudicante sono state ripagate dalla
celerità con cui è stata chiarita la mia posizione".
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