"La seconda esclusione consecutiva
della Nazionale dal Mondiale è un duro colpo per il nostro
calcio e la conferma che stiamo sbagliando molto, non da ora, ma
da diversi anni. Oggi paghiamo le conseguenze di errori commessi
in passato quando abbiamo permesso che il nostro calcio perdesse
la sua identità e non abbiamo messo in campo nessuna misura per
arginare l'emorragia di talento che il nostro Paese ha sempre
assicurato". Cosi' il presidente del Cosenza, Eugenio Guarascio,
in merito all'uscita di scena dell'Italia dalle qualificazioni
per Quatar 20220.
"Da questa disfatta si riparte soltanto ricostruendo
radicalmente il sistema, con riforme anche drastiche, capaci di
rilanciare il calcio italiano - prosegue il presidente del
Cosenza -. Una fase avviata dal presidente della Figc, Gabriele
Gravina, che ha ben chiare criticità esistenti e ambiti di
intervento. È evidente che si deve ripartire dai giovani, che
devono essere protagonisti e non comparse nelle categorie
superiori".
"È inaccettabile che il selezionatore dell'Under 21 faccia
fatica a individuare calciatori che militano stabilmente nella
massima Serie e debba pescare in cadetteria e addirittura in
Serie C - afferma ancora Guarascio -. La riforma della Serie B,
ad esempio, diventa impellente per aumentare le chance di
centinaia di giovani atleti che oggi faticano ad emergere. La
centralità dei settori giovanili deve essere valorizzata
attraverso investimenti e lavoro di qualità, perché è
fondamentale salvaguardare i talenti italiani e permettere che
molti di loro si cimentino con il calcio vero. Bisogna avere
coraggio, lavorare per l'Italia del futuro, sulle strutture,
sulle regole e sul ruolo nefasto che giocano figure sempre più
invadenti nel rapporto tra società e calciatori", conclude
Guarascio.
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