Sei arresti sono stati eseguiti
tra Cirò Marina e Napoli, dai carabinieri dell'Aliquota
operativa del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di
Cirò Marina e da quelli del Comando provinciale partenopeo.
L'operazione scaturisce da un'ordinanza del gip di Catanzaro, su
richiesta della Direzione distrettuale antimafia, e ha portato
due persone in carcere e quattro ai domiciliari. Gli indagati
sono ritenuti vicino al locale di 'ndrangheta di Cirò Marina e
sono accusati, a vario titolo, di danneggiamento aggravato,
devastazione e saccheggio, ricettazione, detenzione abusiva e
porto illegale in luogo pubblico di armi clandestine o comuni da
sparo. I reati contestati sono aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla Dda guidata da Nicola Gratteri,
sono nate in seguito a fatti avvenuti nella notte tra il 13 e il
14 agosto scorso nel centro abitato di Cirò Marina dove sono
stati sparati numerosi colpi di pistola e fucile e danneggiati
veicoli e parti di un'abitazione. Questi beni appartengono a un
pensionato di 78 anni e al figlio di 50 anni, allevatore,
entrambi originari della zona.
Le indagini - attraverso l'esame delle immagini delle telecamere
dei circuiti di videosorveglianza comunale e privati, insieme
alle testimonianze fornite dalle vittime e da numerose persone
informate sui fatti - hanno permesso di raccogliere gravi indizi
sui fatti avvenuti a metà agosto.
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