"Bisogna spezzare subito quello che
c'è alla base della guerra e recuperare il dialogo nelle
relazioni tra le persone e i popoli. Solo il dialogo consente di
riconoscere i diritti di ognuno. Ogni popolo ha bisogno
dell'altro. L'umanità è una famiglia di popoli, una famiglia di
famiglie ed è questo che dobbiamo impegnarci a realizzare". A
sostenerlo con forza oggi a Locri nel corso di una
manifestazione pubblica per dire no alla guerra in Ucraina e nel
resto del mondo, è stato il vescovo di Locri, mons. Francesco
Oliva.
A sfilare dal piazzale antistante la Cattedrale fino a piazza
"Nassirya" oltre al presule anche diversi sindaci del
comprensorio della Locride e della provincia reggina, studenti,
cittadini e rappresentanti di varie associazioni. La
manifestazione è stata promossa dal comitato "Locride per la
Pace", insieme all'assemblea dei sindaci della Locride e al
vescovo Oliva.
"La Città Metropolitana e l'intero Consiglio metropolitano
hanno aderito a questa iniziativa, - ha detto il consigliere
metropolitano Domenico Mantegna - perché anche noi vogliamo
lanciare un messaggio di dialogo e di speranza. Sia per il
cessate il fuoco di questo assurdo conflitto che da quasi un
anno sta martoriando l'Ucraina, sia per un cessate il fuoco in
altre guerre in atto in altre parti del mondo. Siamo qui per
testimoniare vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite da
questi assurdi conflitti".
Netta pure la posizione di Debora Cartisano, referente di
Libera per la Locride: "Come Libera siamo contro ogni tipo di
violenza, anche se di tipo mafioso. Per molte persone forse una
guerra è una cosa lontana, ma dobbiamo sentire nostra ogni tipo
di ingiustizia e ogni tipo di guerra che si svolge in ogni parte
del mondo. Eventi del genere non si possono accettare in nessuna
forma e in nessuna parte del mondo. Ora come ora, quindi - ha
concluso Cartisano - è importante promuovere una diplomazia in
grado di fare il proprio dovere in una precisa ottica di pace".
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