Una sfida culturale ed
editoriale ai tempi del web e di wikipedia: è La Storia d'Italia
in quattro volumi edita da Rubbettino. L'opera - che si avvale
della direzione scientifica di Andrea Ciampani, professore
ordinario di Storia contemporanea presso la Lumsa di Roma, e del
coordinamento editoriale di Maurizio Serio, associato di Storia
delle dottrine politiche presso l'Università degli studi
"Guglielmo Marconi" di Roma - verrà presentata in anteprima a
"Più libri più liberi", la fiera nazionale della piccola e media
editoria in programma il prossimo 7 dicembre a La Nuova di Roma.
"Non poteva esserci occasione migliore del cinquantesimo
anniversario della fondazione della Casa editrice - è detto in
una nota - per questa pubblicazione. Unn lavoro che si innesta
su una tradizione ben consolidata dell'editoria italiana che ha
prodotto alcune notevoli 'grandi opere' che costituiscono oggi
un tassello significativo del patrimonio culturale del nostro
Paese".
Al centro della pubblicazione c'è la necessità di dare risposta
ad una serie di interrogativi: cosa cambia e cosa resta uguale
nella lunga vicenda di formazione, crescita e sviluppo del
nostro Paese come Stato unitario? Quali sono le principali
tappe, i protagonisti, le culture politiche e le correnti vive
della nostra storia comune? In che maniera si sono articolate le
fratture che ancora ci dividono, quali tensioni hanno generato
sul corpo sociale e quali stimoli all'unità ci hanno dato le
sfide provenienti dall'esterno?.
L'opera editoriale è articolata secondo questa scansione
tematica e temporale: Risorgimento: costituzione e indipendenza
nazionale (1815-1849 / 1849-1866) - di Roberto Balzani e Carlo
M. Fiorentino; Patria, rappresentanza politica e mutamento
sociale (1866 - 1887 / 1887 - 1903) di Andrea Ciampani e Sandro
Rogari; Nazione e Stato, Stato e Nazione (1903 - 1924 / 1925 -
1946) di Gerardo Nicolosi e Giuseppe Parlato e Democrazia
repubblicana (1949-1969 / 1970 - 1994) di Andrea Ciampani e
Giovanni Orsina.
Il primo dei quattro volumi è stato appena pubblicato, gli altri
vedranno la luce entro il 2024.
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